A Shenzen il record dei bus elettrici

Parigi, Londra, New York e Milano: si moltiplicano i programmi per sostituire gli autobus diesel. Ma Shenzhen, megalopoli di 12 milioni di abitanti, ha già oggi 16mila bus elettrici

La lotta allo smog e alle polveri sottili parte dal rinnovamento dei mezzi pubblici. E le grandi città si stanno attrezzando per dotare di autobus elettrici il sistema di trasporto pubblico. L’operatore del trasporto pubblico di Parigi RATP ha annunciato di aver ordinato 800 nuovi autobus elettrici per la capitale, che andranno a sostituire i vecchi autobus diesel. È il più grande acquisto di autobus del genere in Europa.

RATP assicura che gli autobus elettrici saranno usati per combattere lo smog prima delle Olimpiadi estive del 2024. E ha annunciato che tre società (Heuliez Bus, Bollore e Alstom) hanno vinto la gara con offerte che valgono fino a 400 milioni di euro. Inoltre Parigi si è impegnata a comprare solo autobus completamente elettrici a partire dal 2025. Un impegno che mira a trasformare l’intera flotta della città composta da 4.700 autobus (di cui al momento 950 autobus a propulsione ibrida, 140 autobus bio-fuel e 83 bus elettrici).

La battaglia di Parigi allo smog

Il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha fatto della battaglia allo smog una priorità. Parigi vuole eliminare le auto diesel entro il 2024 e consentire la circolazione in città solo alle auto elettriche entro il 2030.

Nel frattempo, anche Londra e New York stanno accelerando la loro corsa verso gli autobus elettrici. Londra prevede di rendere senza emissioni tutti gli autobus a un piano entro il 2020 e tutti gli autobus a due piani entro quest’anno. New York intende rendere la sua flotta di autobus completamente elettrica entro il 2040.

Anche Milano punta sull’elettrico

Milano non è da meno. L’Atm, l’azienda milanese dei trasporti pubblici controllata dal Comune (socio unico), ha annunciato l’eliminazione del diesel dalla propria flotta e il passaggio integrale all’elettrico nel giro dei prossimi 12 anni. Dal 2020 Atm comincerà ad acquistare solo mezzi elettrici, anticipando di cinque anni gli impegni presi dal sindaco al vertice Together 4 Climate del network C40 Cities, che prevede l’acquisto esclusivo di autobus a zero emissioni a partire dal 2025. A fine 2030, il diesel scomparirà dalla flotta dell’Atm, che sarà composta da 1.200 bus elettrici. Per il 2030, i mezzi Atm consumeranno 30 milioni di litri l’anno in meno di gasolio e la produzione di CO2 si ridurrà di quasi 75 mila tonnellate l’anno. Un primo passo concreto è già stato fatto da Atm con l’acquisto di 25 bus elettrici che già circolano per le strade di Milano. Già oggi, comunque, il 70% del servizio Atm è effettuato con veicoli a trazione elettrica: treni della metropolitana, tram, filobus, autobus elettrici e a idrogeno.

La trasformazione del trasporto pubblico europeo con bus elettrici comunque impallidisce rispetto alla flotta di 16.000 mila bus elettrici della città cinese di Shenzhen, megalopoli di 12 milioni di abitanti, che prima di essere dichiarata “zona economica speciale” della Cina nel 1980 era un villaggio di pescatori. I vantaggi del passaggio da autobus diesel a elettrico non sono limitati alla diminuzione dell’inquinamento acustico. Si stima una riduzione delle emissioni di CO2 del 48% e la bolletta del carburante di Shenzhen Bus Group si è dimezzata.

La Cina non bada a spese

La spinta della Cina a ridurre lo smog soffocante che avvolge molte delle sue principali città ha spinto a effettuare un enorme investimento pubblico nel trasporto elettrico. Sebbene sia impegnativo per le città introdurre autobus elettrici – un autobus costa 1,8 milioni di yuan, circa 208.000 sterline – Shenzhen è stata in grado di passarev al full elctric  grazie ai generosi sussidi del governo centrale e locale. “In genere, più della metà del costo del bus è sovvenzionato dal governo”, afferma Joseph Ma, vice direttore generale di Shenzhen Bus Group, la più grande delle tre principali compagnie di autobus della città. “In termini di operatività c’è un altro sussidio: se gestiamo i nostri autobus per un chilometraggio di oltre 60.000 km, riceviamo poco meno di 500.000 yuan (58.000 sterline) dal governo locale”, un sussidio destinato a ridurre le tariffe degli autobus. Per mantenere in funzione la flotta di veicoli elettrici di Shenzhen, la città ha costruito circa 40.000 punti di ricarica. La Shenzhen Bus Company ha 180 depositi con i propri impianti di ricarica installati.

Più di 30 città cinesi hanno fatto piani per raggiungere il 100% di trasporto pubblico elettrificato entro il 2020. Tra queste: Guangzhou, Zhuhai, Dongguan, Foshan e Zhongshan nel delta del Fiume delle Perle; Nanjing, Hangzhou, Shaanxi e Shandong. Ma con il governo centrale che pianifica di ritirare i sussidi entro il 2020, l’introduzione di autobus elettrici oltre quella data potrebbe diventare troppo costosa.