Grab

Parte dall’Appia antica la magia del Grab

Pedonalizzazione, mobilità, connessioni e rigenerazione urbana. Queste le parole del Grab intorno a cui si è articolato il seminario on line Cantieri del Grab 

Quello sull’Appia antica è senza dubbio il tratto più evocativo del Grab, il Grande raccordo anulare delle bici. Ma che prospettive ha questa prima parte del percorso – che parte dal Colosseo e attraverso le Terme di Caracalla arriva all’Appia antica – ancora non libera dalle auto che seminano inquinanti su oltre due millenni di storia? Se ne è discusso al seminario on line di Legambiente “Cantieri sul Grab”. Un appuntamento pensato come una sorta di laboratorio partecipato dedicato al Grab ormai in dirittura di arrivo visto che si stanno chiudendo i progetti definitivi. Con l’obiettivo di raccogliere proposte e sollecitazioni di cittadini e associazioni che rappresentano il territorio. 

La duplice anima

Il Grab ha una duplice anima. La prima è quella con cui è nato: un’infrastruttura ciclabile unica al mondo, volano per la ripresa turistica e la definizione di un nuovo modello di turismo per Roma. Ma al tempo stesso il progetto del Grab, con i 45 chilometri del suo tracciato, è diventato uno strumento in grado di attivare processi di rigenerazione e di trasformazione della città. Si basa, infatti, sull’utilizzo di alcuni criteri chiave: continuità, connessione e riqualificazione urbana.

“Credo che anche in un contesto di straordinaria bellezza come quello dell’Appia antica siamo riusciti a declinare correttamente questi criteri”. E’ quanto ha sottolineato Angela Verdi, progettista Grab per Roma Servizi Mobilità. “Per prima cosa abbiamo assicurato la continuità della ciclovia. Un risultato non facile da ottenere in un contesto fortemente consolidato come quello romano, in particolare in questo quadrante della città. Ma oltre alla continuità dell’infrastruttura ciclabile abbiamo puntato a creare connessioni e continuità ambientali grazie a progetti di potenziamento ecologico”.

Nello specifico in questa parte del tracciato l’attivazione di processi di riqualificazione non può che passare attraverso la revisione sostanziale della mobilità sull’Appia antica, guidata da quel sogno di pedonalizzazione espresso molti anni fa da Antonio Cederna. Le soluzioni proposte nel progetto Grab per ora prevedono la realizzazione di alcuni varchi che non consentano l’attraversamento dell’Appia antica ma permettano alle auto di raggiungere le attività commerciali presenti sul territorio. E, ovviamente, l’accesso alle case. Una soluzione che può essere utile, ma che va testata. 

“Non è ancora chiaro come possano funzionare questi varchi. Credo che possono essere una buona soluzione per risolvere i problemi legati al traffico di attraversamento dell’Appia antica durante la settimana, ma non sappiamo che succederà fine settimana”. Lo ha ricordato Anna di Paolo del Touring Club. 

Una soluzione non esaustiva anche per Sebastiano Venneri, responsabile territorio e innovazione di Legambiente: “La pedonalizzazione dell’Appia antica resta alla base del progetto Grab. Occorre una prospettiva più visionaria e meno ancorata a un’idea di mobilità novecentesca”.

Le possibilità offerte

La presenza del Grab può diventare inoltre un volano per il territorio e creare nuove opportunità di sviluppo. “Vista la sua estensione, il Grab interessa moltissimi municipi romani”, ha osservato Luigi Contestabile, di Rfi Direzione Stazioni. “Per questo ci sono molteplici aspetti legati alla connessione e all’intermodalità. Sfide che se vinte consentiranno di fare del Grab non solo una ciclabile per turisti ma un tracciato utilizzato dai romani negli spostamenti quotidiani. Basti pensare che a meno di un chilometro dal tracciato del Grab ci sono 4 stazioni ferroviarie, che diventano 9 se si considerano anche quelle che si trovano a distanze assolutamente percorribili per chi va in bici”.

Altro tema sostanziale per assicurare vitalità al Grab – e sul quale si stanno attivando i vari municipi coinvolti – è quello del suo collegamento con le piste ciclabili presenti o da realizzare sul territorio. “Nel nostro municipio si stanno progettando due connessioni: la ciclovia su via del Mandrione all’interno del progetto di riqualificazione appena finanziato e la realizzazione di una pista ciclabile che unisca i parchi presenti nel nostro territorio – tra cui parco degli Acquedotti, parco della Romanina – per arrivare fino al parco di Tor Vergata. Io la considero una sorta di diramazione del Grab”, ha dichiarato Salvatore Vivace, assessore alla Mobilità del VII municipio.