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MobilitAria 2021: effetto Covid

Boom della micromobilità, riduzione del car sharing, crollo nell’uso dei trasporti pubblici

Boom della micromobilità, aumento della mobilità di prossimità e di quartiere, riduzione del car sharing. E ancora: criticità nell’uso dei trasporti pubblici, automobili ancora protagoniste degli spostamenti quotidiani. Sono queste alcune delle tendenze emerse dall’analisi compiuta in “MobilitAria 2021“, il rapporto annuale, giunto alla sua quarta edizione, realizzato dal gruppo di lavoro “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club e dagli esperti di Cnr-Iia (Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto sull’inquinamento atmosferico).

Un’edizione senza dubbio particolare che fotografa, in un anno segnato dalla pandemia, quali sono stati gli effetti sulla qualità dell’aria e sulla mobilità urbana nelle 14 città metropolitane. A questo approfondimento si aggiunge la novità del quarto Rapporto 2021: l’analisi dei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile approvati dalle città medie italiane e la qualità dell’aria in queste aree urbane. Sono 22 città di medie dimensioni italiane che hanno approvato il Pums e che lo stanno attuando, con soluzioni interessanti e molte competenze per andare verso la mobilità sostenibile. Tra queste: Brescia, Siracusa, Parma, Prato, Arezzo, Lucca, Taranto, Pordenone, La Spezia, Terni e Narni, Foggia, Agrigento, Mantova. 

Nei primi mesi dell’anno – evidenzia il Rapporto – le pesanti restrizioni agli spostamenti introdotte per contenere i contagi hanno ridotto traffico e quindi emissioni. In tutte le città – a parte Milano –  in questo periodo si è registrata la riduzione della concentrazione di biossido di azoto rispetto all’anno precedente. In testa Cagliari e Catania (rispettivamente -38% e -37%), seguite da Palermo con un -31% . 

PM10

Relativamente alle PM10, in tutte le città monitorate la concentrazione media annua di questo particolato risulta essere al di sotto dei limiti. Nonostante ciò molte aree urbane nel corso del 2020 hanno superato il limite giornaliero di PM10 più delle 35 volte consentito. Novantotto gli sforamenti a Torino, 90 a Milano, 88 a Venezia. Seguono Napoli con 57 e Cagliari con 38. Anche Bologna e Roma tornano a superare il limite dopo alcuni anni. 

Nella seconda metà dell’anno, con le riaperture,  l’effetto covid svanisce e si registra in alcuni indicatori il ritorno a livelli di pre-pandemia. Dati che evidenziano la necessità di gestire con strategie efficaci di mobilità il ritorno alla normalità. 

Questa fase di sospensione della normalità può essere impiegata per la pianificazione di una mobilità davvero sostenibile”, ha affermato il direttore del Cnr-Iia Francesco Petracchini intervenuto alla presentazione del Rapporto. “Occorre accelerare sulle misure e prepararci alla revisione della normativa verso nuovi limiti e inquinanti, agire per l’adozione della strategia nazionale sull’inquinamento atmosferico e potenziare gli studi scientifici per la comprensione delle cause e dell’effetto dell’inquinamento atmosferico sul nostro territorio”.

Mobilità urbana

C’è poi il capitolo della mobilità urbana. Tra le buone notizie il Rapporto evidenzia un aumento della mobilità attiva e il potenziamento delle reti ciclabili. Tra i casi virtuosi: Torino (+ 11 km), Milano (+ 67 km), Venezia (+18 km), Bologna (+ 16 km), Genova (+25 km), Roma (+ 33 km), Palermo (+ 4 km), Cagliari (+ 11 km). 

Aumentati gli spostamenti di prossimità – a piedi, in bici o con mezzi di micromobilità – passati in un giorno medio feriale dal 24,1% del 2019 al 32,7% dei primi dieci mesi del 2010. Un incremento in valore assoluto stimato al +6%. Di segno opposto il dato relativo alla mobilità collettiva. Gli spostamenti con trasporto pubblico nel 2020, infatti, si sono dimezzati rispetto al 2019, -60% in termini di passeggeri. 

Per quanto riguarda i servizi di sharing mobility vanno fatte alcune precisazioni. Da segnalare un exploit dell’offerta di mezzi di micromobilità ma anche una diminuzione del car sharing in quasi tutte le città italiane e una tenuta del bike sharing.  “Se c’è stato un vero boom della micromobilità sia in sharing che di proprietà, un calo molto significativo si è registrato nel car sharing. Questo settore ha infatti scontato sia la complessiva riduzione degli spostamenti registrati nei primi 6 mesi dell’anno sia il timore del contagio, più sentito all’interno dell’abitacolo di un’automobile”. A precisarlo Anna Donati, responsabile Mobilità sostenibile del Kyoto Club. 

Tuttavia, la crisi che hanno vissuto il trasporto pubblico e la sospensione delle Ztl nelle città ha vanificato alcuni risultati. “La disaffezione nei confronti del trasporto pubblico è un dato preoccupante. Il trasporto pubblico è un asse portante delle politiche di mobilità sostenibile. Per questo dobbiamo capire come lavorare in controtendenza per migliorarne la percezione da parte dei cittadini. Sia rendendolo più sicuro con interventi di sanificazione e anti assembramento sia con altri strumenti. Penso che dobbiamo pensare a una mobilità privata sostenibile che assorba parte di questa utenza”, ha aggiunto Marco Granelli, assessore alla Mobilità di Milano