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Olanda, stop ai furgoni diesel e a benzina

Tra le 14 città che hanno deciso di implementare una zona a emissioni zero nel 2025 c’è Amsterdam

Niente più fumi di scarico di camion o furgoni commerciali in città. I Paesi Bassi vogliono rendere la loro aria più pulita vietando nelle aree urbane dal 2025 i veicoli a benzina e diesel per la logistica urbana. Per raggiungere questo obiettivo, i Comuni, le parti interessate del settore dei trasporti e il segretario di Stato Van Veldhoven hanno firmato un’agenda denominata “agenda di attuazione della logistica urbana”.

Zone a zero emissioni nel 2025

Quattordici città hanno già annunciato ufficialmente che implementeranno zone a zero emissioni nel 2025. Si prevede che il loro numero salirà a una trentina entro l’estate, distribuite in tutti i Paesi Bassi. Si tratta infatti di una disposizione già prevista nell’Accordo nazionale sul clima. In termini concreti, ciò significa che a lungo termine queste città ospiteranno solo furgoni e camion per le consegne completamente privi di emissioni.

Tra le quattordici città che hanno deciso di implementare una zona a emissioni zero nel 2025 c’è, ovviamente, Amsterdam. Peraltro Amsterdam, Rotterdam e Utrecht hanno già “milieuzones” (zone a traffico limitato) dove alcuni tipi di veicoli, prevalentemente diesel, sono vietati.

Van Veldhoven ha affermato che i nuovi accordi assicureranno che “entro pochi anni, gli scaffali dei supermercati saranno riforniti, i rifiuti saranno raccolti e i pacchi arriveranno in tempo, ma senza gas di scarico ed emissioni di CO2. Trovo molto stimolante unire le forze con le autorità urbane e il settore dei trasporti per raggiungere questo obiettivo”.

Il governo olandese stima che l’implementazione di zone a emissioni zero consentirà di risparmiare circa un milione di tonnellate di CO2 all’anno entro il 2030, pari alle emissioni annuali totali derivanti dal consumo di gas naturale di tutte le famiglie dell’Aia e di Rotterdam messe insieme.

Transizione fattibile anche per le piccole imprese

Un obiettivo chiave degli accordi è garantire che imprenditori e trasportatori possano continuare a svolgere adeguatamente il proprio lavoro in città. Sono stati definiti accordi trasparenti che si applicheranno a tutte le zone a zero emissioni, volti a rendere la transizione fattibile ed economica, anche per le piccole imprese. I Comuni sono tenuti ad osservare un preavviso minimo di quattro anni quando intendono realizzare tali zone. Inoltre, nei prossimi anni, il Governo renderà più interessante l’acquisto o il leasing di furgoni o camion puliti. Già dal 15 marzo gli imprenditori possono richiedere una sovvenzione fino a 5.000 euro al momento dell’acquisto o del leasing di furgoni puliti.

Sufficienti stazioni di ricarica

In collaborazione con i gestori della rete, le autorità provinciali e municipali stanno compiendo ogni sforzo per fornire sufficienti stazioni di ricarica per i nuovi mezzi elettrici. Peraltro, per quanto riguarda la costruzione di stazioni di ricarica, i Paesi Bassi stanno assumendo un ruolo guida in Europa.

Iniziative simili di implementazione di zone a emissioni zero sono in corso anche a Madrid, Parigi o Oslo. Tuttavia, la maggior parte inizia con il divieto del diesel e dei veicoli più inquinanti prima nelle cosiddette zone a basse emissioni (Lez). Come funzionano le zone a basse emissioni? Una ricerca di Renault ha contato oltre 300 di queste zone a basse emissioni nelle città di tutta Europa nel 2019. La “zona de baja emisión” di Madrid vieta l’ingresso dei veicoli diesel costruiti prima del 2006 e dei veicoli a benzina prima del 2000 nelle zone centrali della città. Barcellona ha restrizioni simili. A Londra le restrizioni più rigorose si applicano nella Ultra Low Emission Zone (Ulez), che fa pagare camion e veicoli di grandi dimensioni fino a 137 dollari al giorno per entrare nella City se non rispettano gli standard di emissioni Euro 6.

La situazione in Italia

In Italia Le “Zone a traffico limitato” (ZTL) sono state implementate in più di cento comuni. Sono un modo per regolare il traffico veicolare ma non sono necessariamente basati su criteri ambientali. In alcune città, le ZTL mirano a preservare i tesori culturali o naturali locali. Le condizioni ZTL dipendono da una varietà di fattori. I diversi comuni non hanno standardizzato il loro sistema a livello nazionale.

Le città sono responsabili di circa il 75% delle emissioni di CO2 derivanti dall’uso finale globale di energia e gran parte di queste proviene dai trasporti. A livello globale, i trasporti rappresentano il 24% delle emissioni mondiali di CO2.

L’e-commerce aumenterà il numero di veicoli

Il rapporto del World Economic Forum “The future of the last mile ecosystem”, pubblicato a gennaio 2020, stima che l’e-commerce aumenterà del 36% entro il 2030 l’e-commerce aumenterà del 36% entro il 2030 il numero di veicoli per le consegne sulle strade delle 100 città più grandi del mondo.. Se tutti quei veicoli bruceranno combustibili fossili, le emissioni aumenteranno del 32%.

Ma il passaggio a veicoli per le consegne completamente elettrici ridurrebbe le emissioni del 30% rispetto ai livelli attuali e ridurrebbe i costi del 25%.