Arrivano 80 mln per adattare le città alla crisi climatica

Sostegno a interventi nei centri urbani con più di 60 mila abitanti. Domande di ammissione entro il 6 settembre

Più di 500 Comuni italiani hanno registrato danni materiali e alle persone dovuti ai fenomeni atmosferici estremi, per una cifra complessiva di oltre 30 miliardi di euro in 10 anni. Troppi. Per aumentare la resilienza dei centri urbani ai rischi generati dai cambiamenti climatici è stato avviato il “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”. Si tratta di un’iniziativa del ministero della Transizione ecologica, in collaborazione con l’Anci e con il contributo scientifico dell’Ispra. Stanzia 80 milioni per interventi volti ad aumentare la resilienza dei centri urbani ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore, alle precipitazioni estreme e alla siccità.

I dati di Legambiente

Secondo i dati dell’Osservatorio Città-Clima di Legambiente, dal 2010 al 2020 si sono verificati 946 fenomeni metereologici estremi – alluvioni, ondate di calore, mareggiate e trombe d’aria – in 507 Comuni. Nell’arco del decennio i Comuni italiani hanno visto succedersi 416 casi di allagamenti da piogge intense che hanno determinato 347 interruzioni e danni alle infrastrutture con 80 giorni di stop a metropolitane e treni urbani; 14 casi di danni al patrimonio storico-archeologico; 39 casi di danni provocati da lunghi periodi di siccità e temperature estreme.

Ancora, si sono avuti 257 eventi con danni dovuti a trombe d’aria; 35 casi di frane causati da piogge intense e 118 eventi da esondazioni fluviali. A causa del maltempo si sono inoltre registrati 83 giorni di blackout elettrico e centinaia di vittime mentre 50 mila, rileva il Cnr, sono le persone evacuate in seguito a frane e alluvioni.

Fronteggiare le conseguenze del global warming

Adesso la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale rende operativo un programma sperimentale di interventi, in tutti i centri urbani con una popolazione superiore ai 60 mila abitanti, per la sperimentazione di misure pilota mirate a fronteggiare le conseguenze del global warming riducendo la vulnerabilità delle città. In particolare, il programma destina circa 80 milioni di euro alla realizzazione di interventi di forestazione periurbana, edilizia climatica, tetti e pareti verdi, boschi verticali e barriere alberate ombreggianti, coibentazione e ventilazione naturale, riciclo e riutilizzo delle acque reflue depurate. Previsti anche interventi di rimozione della pavimentazione esistente e di ripristino della permeabilità del suolo.

La domanda di ammissione al finanziamento deve essere trasmessa al Mite entro il 6 settembre 2021.