Comunità energetiche

Comunità energetiche: uno strumento di transizione ecologica

Con i finanziamenti del Pnrr l’energia prodotta dalle comunità energetiche potrebbe evitare l’emissione di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 annue

C’è ancora tanta strada da fare per le comunità energetiche. Al momento in Italia sono solo 26 e con installazioni di taglia compresa tra i 20 e i 50 kilowatt . Una realtà di dimensioni ridotte anche considerando i progetti in via di realizzazione. Una situazione – quella italiana – distante anni luce da quella di Paesi del nord Europa antesignani in materia. In Germania se ne contano 1.750, in Danimarca 700, nel Regno Unito 431. Ma decisamente inferiore anche a nazioni simili a noi come Francia e Spagna che ne registrano rispettivamente 70 e 33. 

Da consumers a prosumers

È la fotografia scattata dall’Orange Book ‘Le comunità energetiche in Italia’, curato da Rse e dalla Fondazione Utilitatis, in collaborazione con Utilitalia. Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano per i cittadini e gli enti attivi sul  territorio la possibilità di partecipare al mercato energetico, non solo come “consumers” ma come “prosumers” attraverso la promozione dell’autoconsumo. Le Cer infatti permettono di diventare produttori e proprietari di impianti, capaci di generare valore economico, sociale e ambientale nel proprio territorio.

I finanziamenti previsti nel Pnrr

ll numero delle comunità energetiche rinnovabili e i sistemi di autoconsumo collettivo in Italia potrebbero però crescere grazie al Pnrr. Sono previsti infatti finanziamenti per oltre due miliardi di euro volti a installare circa 2.000 MW di nuova capacità di generazione elettrica. In pratica ipotizzando una produzione annua da fotovoltaico di 1.250 kWh per ogni kW, si produrrebbero così circa 2.500 GWh annui, evitando l’emissione di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

I vantaggi delle Cer

Le comunità energetiche rappresentano un potenziale di innovazione per la decentralizzazione del mercato energetico e  per ridurre la dipendenza di approvvigionamenti dall’estero. Inoltre, favorendo l’uso delle rinnovabili, possono svolgere un ruolo chiave nell’ambito della transizione energetica.  Infine – si legge nel rapporto – possono essere un mezzo per ovviare al problema della povertà energetica. Un problema che in Italia riguarda ben 2,1 milioni di famiglie, ovvero l’11% della popolazione (6 milioni di persone).