eolico ad alta quota

Eolico: quando è un aquilone a far accendere le lampadine

A Mauritius le prime 50 abitazioni alimentate dall’eolico di alta quota

Una sorta di aquilone di 150 metri quadrati in grado di coprire il fabbisogno elettrico di 50 abitazioni. È stato installato a dicembre scorso sulla costa dell’isola di Mauritius e produce energia elettrica sfruttando i venti ad alta quota.  Un’installazione pilota su cui però punta molto il governo di Mauritius che con le rinnovabili vuole coprire il 40% del suo fabbisogno elettrico entro il 2030. 

Sfruttare i venti di alta quota 

Ma è a livello planetario che l’eolico è chiamato a ricoprire un ruolo chiave per centrare gli obiettivi climatici. Secondo l’International Energy Association la capacità eolica installata per arrivare a zero emissioni dovrebbe salire di 11 volte entro il 2050. 

In questo scenario riuscire a sfruttare i venti a 300-400 metri di altezza, più costanti e forti, può consentire maggiore capacità produttiva. Inoltre la realizzazione di impianti eolici di alta quota richiede una quantità decisamente inferiore di materiali (95% in meno) rispetto a quelli necessari per le turbine. 

La soluzione utilizzata a Mauritius

Nel caso dell’impianto di Mauritius – Kite Power dell’azienda tedesca SkySails Power – l’energia elettrica è prodotta con un meccanismo simile a quello con cui funziona la dinamo della bici. Spinta dal vento, la vela a controllo automatico sale in aria srotolando un cavo da un argano posto a terra. In questa fase la forza di trazione aziona un generatore che produce elettricità. Una volta che il cavo raggiunge la massima estensione il kite viene riportato in una posizione neutra a quota inferiore riavvolgendo il cavo. Il sistema ripete continuamente questo processo, facendo volare l’aquilone ad un’altitudine compresa tra 200 e 400 metri. 

Kite o ultraleggero: le diverse tecnologie

La tecnologia adottata a Mauritius  non è però l’unica soluzione allo studio. L’olandese Airborne Wind Energy , sta sviluppando un sistema simile.  Kitepower Falconun è un kite da 100 Kw capace di generare energia elettrica per le comunità remote di tutto il mondo non collegate alla rete. 

Altre  aziende per l’eolico ad alta quota si stanno concentrando invece sull’utilizzo di  sistemi rigidi, ultraleggeri o droni. La norvegese KiteMill sta sviluppando un ultraleggero ad ala rigida – con generazione di elettricità a terra – da installare nella città di Lista per alimentare i servizi della municipalità locale. 

Infine l’azienda svizzera Skypull sta lavorando alla realizzazione di un leggerissimo drone a 4 eliche in fibra di carbonio con un’apertura alare di circa 3,5 metri. Anche in questo caso l’energia viene prodotta grazie a un cavo collegato a un argano a terra.