E-mobility. Poche auto elettriche e ancor meno colonnine

Abbiamo stilato la pagella della mobilità elettrica nelle 8 maggiori aree urbane italiane: poche migliaia le auto elettriche.

Nelle nostre città l’auto elettrica non ha ancora cominciato a correre. Addirittura 100 anni fa Lenin sognava l’elettrificazione, come elemento centrale di modernizzazione e socialismo. Oggi, meno ideologicamente e per lo scopo più immediato di risparmiare inquinamento ed emissioni di gas serra, il sogno è appena alla linea di partenza: le città italiane – con ritardi e lentezze – hanno solo cominciato la rincorsa di Paesi come la Norvegia dove oltre un terzo delle nuove auto sono elettriche o ibride. Certo, per dare il via all’e-mobility,  occorre uno sforzo infrastrutturale notevole per i Comuni e per le società elettriche: colonnine di ricarica, soprattutto, ma anche parcheggi, normative, agevolazioni fiscali.

In questo stato nascente della mobilità elettrica, è difficile individuare una classifica precisa delle città più amiche dell’e-mobility. Ci si muove spesso in ordine sparso, senza una programmazione a livello nazionale. Ma abbiamo stilato una sorta classifica per le 8 maggiori città italiane con i dati forniti dai Comuni. Il quadro che ne esce è piuttosto composito.  Il primo dato che emerge è che i mezzi elettrici sono ancora dell’ordine delle poche migliaia delle nostre maggiori città. A mancare sono in primo luogo le colonnine di ricarica. Ecco il quadro città per città.

Roma

La capitale ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo. Secondo i dati forniti dal Comune c’erano, al dicembre 2017, 2.400 auto elettriche circolanti ma appena 120 colonnine di ricarica. Dagli uffici fanno sapere che a breve questa cifra sarà raddoppiata, per arrivare a 700 entro la fine del prossimo anno. Il car sharing elettrico pubblico non va oltre l’atto simbolico: un’auto e un van. Un po’ meglio nel campo dei binari guidati dal ferro o dalle linee sospese, vecchia tradizione cittadina incautamente smantellata negli anni del boom petrolifero: su questo fronte elettrico la capitale schiera 160 tram, 156 mezzi tra metro e ferrovie regionali , 75 filobus. Ma 5 linee total electric risultano disattivate con 60 bus in attesa di revamping per riprendere il servizio.

Milano

È la città italiana che ha attivato il maggior numero di strumenti e opzioni per la mobilità elettrica. L’auto elettrica privata è ferma a quota 811 (al 31 dicembre 2017) e le colonnine di ricarica sono ridotte all’osso (32) ma il progetto del Comune è di fare un salto e installarne un migliaio entro il prossimo anno. Ben diversa la situazione della mobilità pubblica. Dal 2020, si acquisteranno solo bus elettrici: l’obiettivo è arrivare al 15% di quota elettrica entro il prossimo anno e al full electric entro il 2030. Ben 2950 taxi su un totale di 4.900 sono ibridi. A oggi, sono 1.150 le due ruote a pedalata assistita nel bike sharing, mentre gli scooter elettrici sono 410. 

Torino

Guida la classifica della buona volontà: agevolazioni su Ztl e parcheggi per chi possiede auto elettriche o ibride e 303 colonnine di ricarica, che diventeranno 564 entro il prossimo dicembre. Sono 196 le auto del car sharing elettrico e la prospettiva è che arrivino a 330 entro fine anno. Consistente anche la quota dello sahring elettrico pubblico: 150 mezzi. Per la mobilità pubblica, si contano 51 bus totalmente elettrici, con ricarica in deposito, mentre i tram sono 200.

Napoli

Numeri bassi ma bonus di consolazione per le politiche di incentivo. Sgravi fiscali a chi acquista elettrico, agevolazioni su Ztl e parcheggi per i possessori di mezzi con la spina e ibridi. Sono stati programmati 120 punti pubblici di ricarica utilizzando le strutture dell’azienda napoletana della mobilità, ma per ora le auto elettriche private si contano nell’ordine di una cinquantina. La mobilità pubblica fa rialzare il rating elettrico partenopeo: 61 filobus e 42 tram (non in servizio per lavori sulla direttrice principale della linea).

Firenze

È una delle due città che ha il maggior numero di mezzi elettrici in rapporto alla popolazione: 4.000 di cui 85 comunali e 72 taxi. Inoltre, dei quattro gestori privati di car sharing, due sono elettrici e dispongono di un totale di 220 veicoli. Per ricaricare questa flotta, ci sono a disposizione 173 colonnine a doppia presa, più 90 home station per ricaricare i mezzi comunali e sei fast charger per i taxi. E ben otto bus su dieci sono elettrici.

Bologna

Ha il primato delle ibride: a fine 2017 erano 4273 su un totale di oltre 200.000 veicoli circolanti. Le elettriche invece hanno avuto una crescita modesta: da 36 nel 2013 a 75 nel 2017. Il car sharing elettrico è a quota 120, destinato a raddoppiare a breve. Per questa primavera dovrebbero essere pronte 320 due ruote a pedalata assistita per il bike sharing. Mezzi pubblici: 95 filobus e 6 bus (ma 86 ibridi).

Genova

Flotta privata ibrida a quota 1.965,  50 colonnine (200 entro il 2020) e 34 taxi ibridi (1 elettrico). Il car sharing elettrico ancora in rampa di lancio: 10 veicoli ancora in corso di attivazione.

Palermo

Car sharing elettrico a quota 24 auto, destinato ad arrivare a 80 entro il prossimo anno. Ci sono poi 17 tram e 8 colonnine e 16 punti a ricarica veloce.