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La casa green piace: +30% di acquisti nella fascia A1

Indagine Enea, I.Com e Fiaip: nel 2021 aumentano gli acquisti di costruzioni in classi più performanti

Aumenta la voglia di casa meno energivora e più efficiente dal punto di vista energetico. Cresce il numero di immobili compravenduti nelle classi energetiche più performanti nel 2021 e si registra un 30% di acquisti di nuove costruzioni in classe A1 a fronte di una stabilità della qualità energetica degli edifici e abitazioni, che si mantengono però ancora ben distanti dagli obiettivi fissati dall’Unione europea per il 2030. È quanto emerge dall’analisi sul monitoraggio delle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici, frutto della collaborazione tra l’Enea, l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (Fiaip), condotta da 9 anni su un campione di oltre 600 agenti immobiliari professionali Fiaip e presentata a Roma.

L’indagine evidenzia come la percentuale di immobili appartenenti alla classe energetica G nel 2021 risulti ancora prevalente. Accanto a questo dato si registra un netto aumento delle compravendite (+34%), accompagnato da un buon incremento delle ristrutturazioni e per gli agenti immobiliari Fiaip sono evidenti i primi impatti sul mercato degli incentivi fiscali green. Il 56% del campione di circa 600 agenti immobiliari intervistati ritiene che nell’acquisto di un immobile ci sia la giusta consapevolezza dell’importanza dell’efficienza energetica, mentre il 58% ritiene che l’Ape (Attestato di prestazione energetica) aiuti a orientare le scelte degli utenti verso immobili di migliore qualità energetica. Per il 57% degli intervistati lo strumento del Superbonus 110 ha avuto un’influenza rilevante per la dinamicità virtuosa del mercato immobiliare.

Tuttavia, rispetto al tema dell’efficienza energetica, il quadro generale che emerge dall’analisi dei dati raccolti restituisce un mercato chiaramente caratterizzato da immobili di scarsa qualità. Lo studio rileva come la percentuale di immobili appartenenti alla classe energetica G risulti ancora la più alta nel 2021, anche se è emersa un’accelerazione della qualità energetica degli immobili ristrutturati. Nelle zone di estrema periferia gli immobili comprati appartengano per quasi l’80% alle classi energetiche meno performanti (E, F e G), mentre nelle zone di pregio la percentuale di immobili nelle prime classi energetiche (A e B) è al 36%.

La qualità energetica non rappresenta però – secondo l’esperienza degli agenti immobiliari – un driver determinante nelle scelte dei clienti. Infatti, a parità di budget disponibile, questa variabile si colloca all’ultimo posto tra i driver di scelta (8,9%), che invece si concentrano su ubicazione (35,9%) e vicinanza ai servizi (21,4%). Nonostante questo dato, però, il 60% degli acquirenti di immobili ha una sufficiente consapevolezza dell’importanza dell’efficienza energetica. Tra le caratteristiche connesse alla qualità energetica dell’immobile, gli acquirenti sono più sensibili alla presenza di impianti di climatizzazione ad alta efficienza (23,3%), a un buon isolamento termico delle strutture (21%) e degli infissi (20,9%) e a impianti di generazione a fonti rinnovabili (17,6%).

Secondo gli acquirenti di immobili, l’investimento finanziario non agevola il processo di efficientamento energetico immobiliare. Dall’analisi emerge che ancora oggi il settore finanziario, nella percezione degli agenti immobiliari professionali, non riflette adeguatamente il valore aggiunto associato all’efficienza energetica degli immobili.

Per Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento unità per l’efficienza energetica dell’Enea, “nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni, grazie a misure come il Superbonus 110% e agli altri incentivi, per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico al 2030 risulterà fondamentale la messa in campo di ulteriori misure strutturali, accompagnate da una maggiore capacità del sistema creditizio di offrire strumenti finanziari per la riqualificazione energetica degli immobili. L’efficientamento degli immobili del settore civile, responsabile di circa il 45% dei consumi finali di energia e del 17,5% delle emissioni dirette di CO2- conclude Bertini – può fornire un contributo importante non solo per ridurre i costi in bolletta, ma anche per contrastare la nostra dipendenza dai combustibili fossili e realizzare la transizione energetica”.

“Il 2021 ha segnato un significativo aumento degli acquisti di case efficientate e da efficientare grazie soprattutto ai bonus fiscali”, ha commentato Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip. “È necessario consolidare politiche governative attive orientate a rendere strutturali i bonus fiscali, estendere il Superbonus 110% all’intero patrimonio immobiliare, e agevolarne l’accesso eliminando i limiti attuali per la cessione del credito ponendo fine, in tal modo, alla confusione generata dai continui interventi normativi”.