Idrogeno dall’acqua di mare: si abbassano i costi

Lo studio pubblicato sulla rivista della National Academy of Sciences of the United States of America

di Redazione


Idrogeno come vettore di energia grazie a una nuova ricetta e pochi, pochissimi ingredienti: acqua di mare, sole e alcuni particolari elettrodi anti-corrosione. Una novità che potrebbe cambiare, in positivo, lo scenario. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista della National Academy of Sciences of the United States of America (Pnas) e analizza una nuova tecnica per separare idrogeno e ossigeno nell’acqua marina grazie all’elettricità. L’acqua di mare sostituisce l’acqua distillata, utilizzata finora: un’innovazione che contribuisce ad abbassare i costi.

In cosa consiste lo studio?

L’utilizzo dell’idrogeno come vettore di energia è molto interessante perché il processo comporta emissione di acqua e zero anidride carbonica. Tuttavia, “per fornire abbastanza energia ad automobili e città ci vorrebbe così tanto idrogeno che non è concepibile l’uso di acqua distillata”. Ha detto Hongjie Dai, uno degli autori dello studio. Per questo motivo, i ricercatori guidati da Yun Kuang hanno messo a punto elettrodi rivestiti da una sostanza, il solfuro di nichel, che rallenta radicalmente i processi di corrosione. “Gli elettrodi normali sopravvivono solo 12 ore nell’acqua marina”, spiega Michael Kenney, uno dei ricercatori. “Con questo rivestimento invece possono lavorare per più di 1000 ore”.

Quali i possibili impieghi?

I ricercatori hanno anche progettato un dispositivo alimentato dall’energia solare che ha prodotto idrogeno e ossigeno grazie all’acqua prelevata dalla Baia di San Francisco, eguagliando le prestazioni di quelli che usano acqua distillata. In futuro, la tecnologia potrà trovare applicazione anche al di fuori della produzione di energia, ad esempio in attrezzature che generano ossigeno respirabile per sub e sottomarini.