Protagoniste sette startup nate negli ultimi due anni che propongono i mezzi in modalità sharing. Sempre più europei per la mobilità (condivisa) sostenibile
di Leonardo Vacca
Sette start-up nate negli ultimi due anni che hanno raccolto oltre un miliardo di euro. Cresce la quota di mercato dei monopattini elettrici in modalità condivisa, che stanno letteralmente invadendo il Vecchio Continente. Società molto giovani, com’è giovane il fenomeno dei monopattini elettrici in sharing mobility, sicuramente più nuovo rispetto a quello del comparto bici e scooter.
A trainare il mercato due società statunitensi, Lime e Bird, che da sole hanno raccolto quasi l’intero miliardo di euro. A seguire, cinque start-up europee, come Voi (nata a Stoccolma), la tedesca Flash, la viennese Tier, la Dott di Amsterdam e la tedesca Wind. Società presenti in tutte le capitali del Vecchio Continente, ad eccezione di Londra, che li ha vietati, Roma (in Italia è attivo un servizio solo a Milano, in attesa di una normativa che regolamenti la circolazione di questi mezzi) e tutto il territorio tedesco, dal quale sono banditi.
La diffusione dei monopattini in modalità condivisa
La città più affollata risulta Parigi, in cui sono attivi tutti gli operatori, seguita da Madrid, Bruxelles e Lisbona. Ma la presenza risulta essere capillare in molti Paesi, dalla Scandinavia alla Polonia, dalla Repubblica Ceca all’Austria e alla Grecia.
La modalità che va per la maggiore è quella in free floating: prenotare un monopattino, sbloccarne l’utilizzo attraverso un’app e poi lasciarlo, registrando la posizione. L’unica criticità rimane proprio quest’ultima, perché i monopattini non sono dotati di batterie sostituibili e vanno quindi raccolti in giro per le città da flotte di furgoni che ne garantiscano lo spostamento in depositi adibiti alla ricarica. Altro aspetto da non sottovalutare è quello relativo all’affidabilità di questi mezzi. Al momento non esistono report attendibili che ne certifichino la durata e la robustezza.
In attesa di una normativa e di mezzi più tecnologici
In attesa che l’Europa stabilisca una normativa uniforme che ne regolamenti la circolazione, spetta alle singole municipalità definire regole per la diffusione di questi mezzi. A partire dall’Italia, dove Milano, unica città in cui è attivo un servizio di sharing mobility sui monopattini elettrici, si è attivata già da ottobre con una normativa propria.
Da una parte le attese normative per la regolamentazione del traffico, dall’altra la miglioria strutturale dei monopattini elettrici: sono previsti sviluppi tecnologici per renderli dotati di software che verifichino i percorsi, segnalino l’utilizzo improprio del mezzo e siano dotati di tecnologie di bordo di nuova generazione.