Smart, fotovoltaico, a scomparsa: ecco il cassonetto del futuro

La gestione dei rifiuti tra nuove invenzioni, tecnologia e idee di differenziata. Le città in cui parte la sperimentazione

Di Leonardo Vacca

Da Lucca a Milano. Da La Spezia a Pisa. Nuove modalità di raccolta differenziata, sperimentazioni, sconti sulle tasse e agevolazioni. Da un lato le singole amministrazioni comunali provano a trovare soluzioni alla gestione dei rifiuti. Dall’altro, la tecnologia viene in aiuto con cassonetti sempre più smart: fotovoltaici, connessi e a scomparsa.

Anche perché si sente spesso parlare di caos rifiuti. In estate, soprattutto, le città strabordano di rifiuti più o meno maleodoranti, le discariche sono in difficoltà, le aziende di raccolta patiscono il periodo, i piani regionali saltano, i depositi vanno a fuoco. Basta poco, a volte, per fermare il ciclo dei rifiuti e rendere invivibili le città stesse. E mentre l’Unione Europea individua nell’economia circolare la soluzione che inquadra e amplia il tema rifiuti, si inizia a pensare a modalità innovative per risolvere il problema.

Le nuove invenzioni, ideali per una città sempre più smart

Un valido supporto alla raccolta differenziata, e al problema dei rifiuti in strada o degli orari in cui è possibile depositarli nei cassonetti, può essere dato dal sistema del cosiddetto underground trash, ovvero la raccolta sotto terra: la creazione di isole ecologiche con cassonetti a scomparsa, in grado di raccogliere grandi quantità di immondizia. Il sistema, che aiuta il cittadino a depositare i propri rifiuti e gli operatori a prelevare il contenuto dei cassonetti, è spesso automatizzato.

Sempre più innovazioni tecnologiche sono prestate al mondo dei rifiuti, alla gestione e alla differenziazione. Il cassonetto connesso è una di queste. Le buste dell’immondizia possono essere tracciate, misurate, si possono monitorare i materiali e vedere quanto vengono riutilizzati e riciclati. Con l’uso di big data e del cloud per la condivisione, lo studio e l’analisi del ciclo dei rifiuti.

Ancora sul fronte della raccolta differenziata, la tecnologia del fotovoltaico può fornire un valido contributo alla gestione dei rifiuti: viene applicata a particolari cassonetti alimentati a energia solare, in grado di compattare i rifiuti e aumentare fino a cinque volte la capienza dei contenitori. Cassonetti smart che possono essere svuotati con minore frequenza, ma soprattutto controllati in remoto, con sistema GPS, aumentando l’efficienza della raccolta stessa.

Alcuni esempi virtuosi nelle città italiane

Un sistema di cassonetti smart, utilizzabili con la Carta regionale dei servizi (la tessera sanitaria), è partito a Milano nel luglio dello scorso anno, e la sperimentazione dovrebbe terminare in questi giorni. Dedicato principalmente a lampadine o altri apparecchi elettronici a fine vita (Raee), è un sistema di potenziamento rispetto alle cosiddette isole ecologiche, con una gestione completamente demandata al cittadino. Anche perché agli operatori, grazie a particolari sensori, viene segnalato quando il cassonetto è pieno e va svuotato. Utile per questa tipologia di rifiuti che spesso non vengono intercettati (si raccoglie poco più del 20% dei Raee) ma che hanno una percentuale di potenziale riutilizzo superiore al 90% del proprio peso.

Lo sviluppo di cassonetti smart riguarda anche Toscana e Piemonte, con nuovi modelli che si aprono con smart card e sono telesorvegliati. Sistemi già sperimentati a La Spezia e Pisa che permettono di sostituire la vecchia tipologia di bidoni porta a porta con cassonetti installati sul suolo pubblico e abbinati ai singoli nuclei abitativi. Anche qui, sono previsti una serratura elettronica e un sistema di controllo dei conferimenti con smart card associata a singole utenze, anche per controllare la corretta differenziazione della raccolta.

Un sistema simile, con premio per i più virtuosi, è quello in vigore a Lucca. E riguarda la raccolta dei materiali non riciclabili: più ricicli, meno spendi in tassa sui rifiuti. Grazie all’identificazione e alla tracciabilità stessa dei rifiuti l’amministrazione riesce ad individuare il comportamento dei singoli cittadini, garantendo un “premio”, ovvero uno sconto sulla TARI. Il sistema offre incentivi progressivi: i lucchesi devono utilizzare il bidone del non riciclabile per un massimo di 52 volte l’anno (una volta a settimana) in modo da evitare un aggravio di costi. Se lo usano di meno, hanno diritto allo sconto.

Raccolta “a premi” e cassonetti del futuro

Premi previsti anche per chi ricicla la plastica, attivi nei supermercati o anche nei singoli Comuni. Si riciclano gli imballaggi in apposite stazioni e si ottengono sconti riutilizzabili nei supermercati stessi o negli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa nei singoli comuni.

E ci sono anche i cestini che provvedono a differenziare i rifiuti al posto dell’utente. Si tratta di Bin-e, concepito per gli uffici ma utilizzabile anche a casa, racchiude al suo interno i quattro contenitori necessari per una corretta raccolta differenziata: carta, plastica, vetro e indifferenziato. Il dispositivo riconosce la tipologia di rifiuto, con un sistema basato sulle immagini, e lo ordina nel singolo contenitore. Fa anche da compattatore, soprattutto per la plastica, arrivando a ridurre il volume degli scarti fino all’80%.

Il WWF, nell’ultimo rapporto “Italia chiama Europa – L’ambiente ritrovato”, ci ha ricordato che il nostro Passe, finora, ha pagato ben 548 milioni di euro per sanzioni dall’Europa sul tema ambientale. Di queste, 204 riguardano le discariche abusive e oltre 151 la gestione dei rifiuti in Campania. Le procedure d’infrazione aperte nei nostri confronti sulla gestione dei rifiuti urbani e le discariche sono note. Così come è noto che sul tema ambientale le procedure contro altri Stati europei sono nettamente inferiori. Dei rifiuti si parla sempre più con insistenza come una grande “emergenza”, quasi perenne. Ma per città sempre più smart occorre sposare idee di gestione dei rifiuti intelligenti, sostenibili e col minore impatto ambientale possibile.