I droni alleati per rimboscare il Myanmar

Start up inglese ha progettato velivoli utilizzabili nei progetti di rimboschimento. A Sud di Yangon “sparati” semi di mangrovia

di Redazione

Piantare gli alberi direttamente dal cielo. Una start up dell’Università inglese di Oxford – Biocarbon Engineering – ha progettato droni utilizzabili  nei progetti di rimboschimento: sono infatti  in grado di “sparare” semi e piantare in pochi minuti centinaia di potenziali alberi. Un primo esperimento pilota li ha visti impiegati in un’area a sud di Yangon in Myanmar, dove nel settembre 2018 sono stati lanciati semi di mangrovia – ora diventati alberelli.

In pratica per prima cosa i droni volano su un’area specifica, raccogliendo dati sulle condizioni del suolo e determinando le posizioni principali per la semina. Successivamente altri velivoli disperdono i semi sul terreno lanciandoli da una quota più bassa.

“Con questo primo esperimento abbiamo avuto la conferma di quali specie possiamo piantare e in quali condizioni.  Ora siamo pronti a continuare il progetto e a replicarlo: una flotta di dieci droni può arrivare a piantare 400.000 piante al giorno”, ha dichiarato in una intervista Irina Fedorenko cofondatrice di Biocarbon Engineering.

Utilizzare i droni per lanciare semi riduce molto i tempi e per questo può essere molto utile per rimboscare rapidamente vaste aree.  L’obiettivo è ora ripristinare circa 350.000 ettari di foresta costiera del Myanmar oggi seriamente danneggiata.

Le mangrovie sono piante particolarmente importanti per l’ecosistema perché grazie alle radici subacquee, riescono a immagazzinare una quantità di carbonio superiore alle piante che crescono sulla terraferma, rendono il terreno più solido riducendo il rischio di erosione. Secondo uno studio del 2018 la deforestazione delle mangrovie è responsabile di 24 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno.