Ancora troppi i reati che coinvolgono cani, gatti &Co.: si apre un nuovo fascicolo giudiziario ogni 55 minuti, dice il rapporto Zoomafia della Lav
di Redazione
Città in cui il benessere è al centro: la partenza e anche l’arrivo di politiche mirate. E sarà così anche quando il benessere è quello degli animali. Le città del futuro, insomma, saranno attente ai bisogni di chi le popola. Cani, gatti &Co. compresi. E non potrebbe essere altrimenti visto che il rapporto tra gli italiani e i loro pet si fa sempre più forte.
Gli italiani e i loro animali, i dati
L’Italia è seconda in Europa per animali domestici: ce n’è almeno uno nella metà delle case. In particolare, in quelle di chi si è separato o ha divorziato (nel 68% dei casi contro una media del 52%), e nelle case di chi è single (54%). In Italia vivono 53,1 animali da compagnia ogni 100 abitanti. Siamo secondi solo all’Ungheria (54,2 ogni 100 persone), ma arriviamo prima di Francia (49,1), Germania (45,4), Spagna (37,7) e Regno Unito (34,6). Ben 32 milioni gli animali domestici, con gli uccelli in pole position seguiti da gatti e cani. Nel dettaglio viviamo con 12,9 milioni di uccelli, 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani, 1,8 milioni di piccoli mammiferi (criceti e conigli), 1,6 milioni di pesci e perfino 1,3 milioni di rettili.
I reati contro gli animali
Per i nostri animali molto s’è fatto ma molto c’è ancora da fare. Almeno stando alla realtà descritta nell’ultimo “Rapporto Zoomafia” della Lav. Nel 2018 in Italia sono stati aperti circa 26 fascicoli al giorno, uno ogni 55 minuti, per reati a danno di animali, e una persona è stata indagata ogni 90 minuti circa. A livello nazionale si registra un tasso di 16,07 procedimenti e di 9,64 indagati ogni 100.000 abitanti.
Come ogni anno, l’Osservatorio nazionale zoomafia Lav ha chiesto a tutte le 140 procure ordinarie e alle 29 presso i tribunali per i minorenni i dati per i reati di uccisione di animali, maltrattamento, spettacoli e manifestazioni vietati, combattimenti, abbandono, reati venatori e traffico illecito. Le risposte sono arrivate dall’81% delle procure ordinarie e dall’86% di quelle per i minorenni.
Dall’analisi dei crimini contro gli animali consumati in Italia si evince che il reato più contestato resta quello di maltrattamento di animali (32,85% dei procedimenti). Seguono: uccisione di animali (31,61%); abbandono e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura (15,51%)