I pendolari a Copenaghen scelgono la bici

Il 62% dei residenti si reca al lavoro o a scuola in bicicletta e percorre in totale quasi 1.300 chilometri al giorno grazie a un’ampia rete di piste ciclabili

di Goffredo Galeazzi

Il ciclismo fa parte della vita di Copenaghen da decenni. Tutto è cominciato nel 1973, ai tempi del primo shock dei prezzi del petrolio che ha colpito il trasporto privato in tutto l’occidente. Nonostante le condizioni ventose e piovose per gran parte dell’anno, il ciclismo a Copenaghen è diventato sempre più popolare negli anni ’80 e ’90 grazie a una diversa mentalità ma soprattutto per una ampia rete di piste ciclabili separata dalle strade. E negli ultimi anni il ciclismo ha goduto di un ulteriore aumento di popolarità, risultato del costante miglioramento delle piste ciclabili unito alla paura dei cambiamenti climatici. Il riscaldamento globale rappresenta infatti una minaccia reale per questo porto del Mar Baltico, che si trova a pochi metri sopra il livello del mare.

Cinque volte più biciclette che auto

Un ampio servizio del Los Angeles Times ricorda che all’inizio di luglio, secondo i dati forniti dal governo della città di Copenaghen, il 62% dei suoi residenti si reca al lavoro o a scuola in bicicletta: un netto aumento dal 52% del 2015 e dal 36% del 2012, quando il Consiglio comunale ha lanciato un piano di 14 anni per migliorare qualità, sicurezza e comfort del ciclismo. Quei ciclisti pedalano per un totale stimato di quasi 1.300 chilometri al giorno. Secondo i rapporti locali, ci sono 5 volte più biciclette che auto.

Come parte dell’impegno di Copenaghen per diventare la prima capitale mondiale a emissioni zero entro il 2025, negli ultimi anni c’è stata una serie di attività volte a migliorare la già impressionante infrastruttura per le due ruote. L’obiettivo è attirare più ciclisti, ridurre le emissioni di carbonio e aiutare la capitale danese a stare al passo con Amsterdam e altre città.

“Siamo una città in bicicletta”

“Siamo una città in bicicletta e vogliamo essere i migliori al mondo”, ha dichiarato Klaus Mygind, membro del Consiglio comunale di Copenaghen responsabile della politica dei trasporti, in un’intervista. “Abbiamo ancora molto lavoro da fare. Non rifiuto le macchine. Ma penso che dobbiamo fare tutto il possibile per fermare la maggior parte dei trasporti in auto in città. Abbiamo bisogno di più biciclette, meno macchine”.

Mygind, 63 anni, membro del Partito popolare socialista, crede che molti danesi stiano passando al ciclismo perché sentono una responsabilità nei confronti delle generazioni future. “Penso che il problema del cambiamento climatico sia ciò che ha motivato ancora di più a prendere la bici”, ha detto.

L’avvento delle bici elettriche, che ha aiutato un numero crescente di anziani a unirsi alla marea dei ciclisti, e il più recente arrivo quest’anno di scooter elettrici, che hanno attirato gli hipster sulle piste ciclabili, hanno contribuito anche al recente boom delle due ruote.

Nuovi ponti sui canali

Per rendere il pendolarismo in bici ancora più facile, più veloce e più comodo, dal 2006 Copenaghen ha costruito 17 nuovi ponti dedicati alle biciclette sui porti e sui canali della città, di cui 15 negli ultimi quattro anni. Inoltre, è stata creata una dozzina di autostrade ciclabili per creare percorsi a velocità più elevata e senza semafori che si estendono fino a oltre 20 chilometri dal centro.

Ci sono più di 400 chilometri di piste ciclabili a Copenaghen, secondo il ministero degli Esteri danese, e circa mille chilometri di piste ciclabili nella grande area di Copenaghen. Nove danesi su dieci possiedono una bicicletta.