Sono 55 miliardi i fondi stanziati per l’edilizia sostenibile nel Green New Deal
di Redazione
“Nei prossimi anni assisteremo a una crescita demografica a cui i centri urbani dovranno far fronte senza espandere i propri perimetri. È già in atto un forte rilancio all’urbanizzazione e siamo ad un punto limite del consumo di suolo. Per questo servono politiche a supporto della rigenerazione delle città e delle periferie, che vadano ad agire sul processo edilizio, per realizzare modelli urbani più sostenibili ma anche tecnologicamente più avanzati. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030″. Lo dice il sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut alla tavola rotonda sulla rigenerazione urbana dell’assemblea annuale 2019 di Assoimmobiliare.
“Servono più incentivi per investimenti sostenibili, come la riqualificazione energetica e la mobilità sostenibile – dice Morassut – Sono 55 miliardi i fondi stanziati per l’edilizia sostenibile nel Green New Deal. Il dl clima investe sulle infrastrutture verdi nei grandi centri urbani che concorrono all’abbattimento delle emissioni di CO2. L’emendamento sul Cipess, che modifica l’attuale Cipe nel ‘Comitato interministeriale per la programmazione e per lo sviluppo sostenibile’ punta a far diventare centrale il criterio di sostenibilità nella programmazione economica delle infrastrutture e delle opere”.
Parlando di Roma il sottosegretario aggiunge: “In Europa, da anni, c’è una tendenza forte ad investire sulle capitali, con programmi mirati alla tutela delle matrici ambientali, allo sviluppo delle periferie, alla mobilità sostenibile. Roma ha bisogno di avere poteri e risorse che siano paragonabili alle grandi capitali europee. È fondamentale per affrontare la grave questione sociale che vive la città”.