L’auto elettrica batte lo smog e frena la crisi climatica

Un dossier di Rse mostra che la vettura elettrica emette meno CO2 delle auto a combustione interna simili per prestazioni e dimensioni

di Redazione

Le auto elettriche rappresentano una risposta vincente per la sfida del risanamento dei cieli urbani: sull’abbattimento dello smog nel passaggio dalle auto convenzionali a quelle con la spina non c’è discussione. Ma le macchine elettriche aiutano anche la battaglia contro la crisi climatica? Su questo fronte in passato sono stati seminati dubbi a cui ora risponde un dossier appena pubblicato da Rse (Ricerca sul Sistema Energetico) dal titolo “Auto elettrica e decarbonizzazione: facciamo chiarezza”, mostrando che l’auto elettrica, considerando l’intero ciclo di vita (Life Cycle Assessment), emette meno CO2 equivalente delle auto a combustione interna simili per prestazioni e dimensioni.

Le case automobilistiche puntano su una elettrificazione dell’offerta

E’ convinzione che i veicoli elettrici, osserva Rse, contribuiscano a migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città per l’assenza di emissioni allo scarico. Inoltre, la progressiva penetrazione dell’auto elettrica viene anche considerata uno strumento efficace per la decarbonizzazione dei trasporti. Le automobili, da sole, sono infatti responsabili di circa il 12% delle emissioni di gas serra dell’Unione europea: “Le stesse case automobilistiche, per ridurre le emissioni medie di CO2 della loro gamma, puntano su una elettrificazione dell’offerta”. Se poi si tiene in considerazione solo l’inquinamento locale, “non servono analisi quantitative per concludere che i veicoli elettrici sono una soluzione indubbiamente superiore rispetto ai veicoli dotati di motore a combustione interna”.

Lo studio parte dal raffronto più immediato, basato sulle emissioni “dal pozzo alla ruota” (well-to-wheel) che considera “tutti i gas che contribuiscono al cambiamento climatico, anidride carbonica in primis, ma anche metano ed N2O tra i principali, pesati come anidride carbonica equivalente (CO2eq)”. Questo tipo di analisi si concentra sulle emissioni di CO2 che avvengono durante l’uso del veicolo e anche prima del suo uso, come quelle che derivano dalla generazione di energia elettrica per caricare le batterie e quelle che derivano dall’estrazione, produzione e trasporto dei combustibili fossili. Successivamente si valutano le emissioni in fase di produzione e di smaltimento per entrambe le categorie di veicoli.

In Italia il vantaggio è evidente

Ebbene, dal “pozzo alla ruota”, sostiene Rse, i benefici dell’auto elettrica non si discutono: tutta la letteratura scientifica concorda sul fatto che i veicoli elettrici emettono meno CO2eq. “Nel caso Italiano – aggiunge il dossier – questo vantaggio è piuttosto evidente” a causa del mix energetico virtuoso con cui viene prodotta l’energia elettrica.

Anche considerando l’intero ciclo di vita (LCA) “la maggior parte della letteratura scientifica dimostra che l’auto elettrica emette meno CO2eq di auto a combustione interna simili per prestazioni e dimensioni”. In particolare uno studio spesso citato dell’istituto europeo per l’Ambiente spiega che già oggi un’auto alimentata al 100% dalle batterie e ricaricata con l’energia elettrica proveniente dal mix medio europeo di fonti fossili (tra cui carbone) e fonti rinnovabili, permette di ridurre le emissioni fino al 30% in confronto a un’auto con motore termico. “Nel caso in cui l’energia elettrica venisse prodotta solo da fotovoltaico la riduzione supererebbe il 90%”.

Ma come mai i risultati risultano molto variabili a seconda degli studi? Rse sostiene che i parametri di riferimento spesso non sono omogenei. “Molti studi confrontano generiche auto elettriche e diesel/benzina senza curarsi che queste abbiano prestazioni simili o potenza simile”. Da uno studio del Massachusetts Institute of Technology, emerge che, a parità di potenza, le emissioni di CO2eq delle auto elettriche, lungo l’intero ciclo di vita, risultano indubbiamente inferiori a quelle delle auto diesel e benzina.

Inoltre, aggiunge Rse, spesso si prendono in considerazione “ipotesi non corrette per quanto riguarda consumi, emissioni, vita dei veicoli”. Si calcolano, per esempio, le emissioni delle auto termiche in base a vecchi cicli di omologazione che “sottostimano i consumi reali per una percentuale compresa tra il 30% ed il 50%”. I consumi e le emissioni delle auto elettriche invece “risultano più simili a quelli dichiarati dalle case automobilistiche”.

Per quanto riguarda gli scenari futuri, a dieci anni, pur tenendo presente che gli sviluppi tecnologici porteranno le auto a benzina, e soprattutto diesel, ad avere efficienze sempre maggiori ed emissioni sempre minori, questo probabilmente non influirà sul confronto con l’opzione elettrica perché anche l’efficienza delle auto elettriche crescerà.