Auto elettrica, il sorpasso alla fine del decennio

Le vendite di veicoli elettrici arriveranno a un terzo del mercato mondiale dell’auto entro il 2025 e toccheranno il 51% entro il 2030. Lo studio di Boston Consulting Group

di Redazione

Le vendite di veicoli elettrici crescono più velocemente del previsto: arriveranno a un terzo del mercato mondiale dell’auto entro il 2025 e toccheranno il 51% entro il 2030, quando supereranno, appunto, quelle dei veicoli alimentati da motori a combustione interna. Nel 2030 la quota di mercato del diesel è destinata a contrarsi sensibilmente, dal 14% del 2019 fino al 4%, mentre quella della benzina dal 78% del 2019 passerà al 44% alla fine del decennio. Sono le previsioni di uno studio della società di consulenza Boston Consulting Group sul futuro del mercato auto.

L’analisi di Boston Consulting Group distingue comunque tra le varie tipologie di auto elettriche: per auto elettrica “pura” si fa riferimento solo ai veicoli privi di motori a combustione interna; rientrano nella categoria identificata dall’acronimo BEV, cioè Battery Electric Vehicle. Quando invece si parla di veicoli elettrificati, la gamma di possibilità si estende parecchio, perché include anche quelle ibride plug-in (PHEV: Plug-in Hybrid Electric Vehicle), cioè quelle con due motori indipendenti, termico/elettrico, e una batteria di grandi dimensioni, ricaricabile alla presa di corrente, che permette di guidare per qualche decina di km a motore termico spento. E tra i veicoli elettrificati possono anche rientrare i modelli “full hybrid”, gli ibridi non ricaricabili (HEV) oltre alle vetture equipaggiate con sistemi ibridi “leggeri” cosiddetti MHEV, cioè “mild hybrid” dove il propulsore elettrico di piccole dimensioni serve unicamente a supportare il motore termico.

Tra dieci anni ben un quarto del mercato mondiale dell’auto sarà costituito da elettrici a batteria BEV (18%) e ibridi plug-in PHEV (6%), le due tipologie previste in maggiore crescita, che accelereranno soprattutto nella seconda metà del decennio. Le ibride classiche copriranno una quota di mercato del 7%, le ibride leggere un buon 20%.

Incentivi alle vendite

Tra i motivi di questa accelerazione dell’elettrico, l’indagine di Boston Consulting Group indica il sostegno degli incentivi statali alle vendite, le regolamentazioni sempre più severe sulle emissioni che spingono i produttori a concentrarsi sull’elettrico, ma anche la sensibile diminuzione dei costi delle batterie e l’aumento della soddisfazione dei consumatori. In particolare, il calo dei prezzi delle batterie renderà concorrenziale il costo totale di possesso (TCO) a cinque anni di un’auto BEV nel 2022 o 2023 (a seconda della regione e alle dimensioni dell’auto). La crescita delle vendite di veicoli PHEV sarà invece più lenta, ma comunque sostenuta dai produttori e dagli incentivi.

In questo scenario, sottolinea lo studio, l’industria dell’auto può guardare in modo più strutturato al futuro: i primi 29 produttori OEM (Original Equipment Manufacturer) prevedono infatti di investire oltre 300 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni per la produzione di veicoli elettrici ed entro il 2025 dovrebbero essere lanciati circa 400 nuovi modelli. A partire dal 2023 sarà unicamente il mercato a guidare le vendite dell’elettrico, mentre fino ad allora per alimentare la transizione continuerà ad essere necessaria una spinta congiunta pubblico-privato, con il sostegno di incentivi e normative ad hoc.

Il 2020 anno di svolta

Per l’ultimo rapporto The Road Ahead for e-Mobility pubblicato da McKinsey, il 2020 è l’anno della svolta per le auto elettriche. Le varie case automobilistiche introdurranno 113 nuovi modelli. Inoltre, entro i prossimi cinque anni, il segmento sarà composto da almeno 400 auto elettriche, permettendo più scelta in fase di acquisto. Il rapporto McKinsey afferma che i 400 nuovi modelli a zero emissioni attesi entro il 2025 occuperanno un po’ tutte le fasce di prezzo e i segmenti. Tuttavia, i veicoli di grandi dimensioni si prenderanno la fetta maggiore, che già nel 2019 ha rappresentato il 36% dell’intero mercato rispetto a quanto registrato nel 2018 e nel 2017 (33% e 18%). Sempre secondo McKinsey, il prezzo delle auto elettriche sta diminuendo col passare dei mesi, l’autonomia ormai si attesta fra i 200 e i 500 km con una singola ricarica e le infrastrutture di ricarica crescono sempre di più.

Il report di Boston Consulting Group rileva che la considerazione sui vantaggi proposti dai mezzi a zero emissioni è cresciuta di circa il 21% negli ultimi tre anni mentre la consapevolezza supera il 90% nel mondo. Nonostante ciò, sono ancora poche le persone che hanno preso in considerazione l’acquisto di un Electric Vehicle. Fanno eccezione Cina, Stati Uniti (36%), Germania (51%) e Norvegia (48%).

In calo vendite auto a benzina e diesel

Nel mercato europeo avrà maggiore incidenza l’elettrico puro con il 25% delle vendite complessive nel 2030, mentre gasolio e benzina scenderanno, rispettivamente, dal 35-55% del mercato nel 2019 a quote notevolmente inferiori rispetto a oggi (8-34%).

Quindi per l’Europa si prevede un boom di auto a batteria che però, al momento, sono inchiodate al 2% di nuove immatricolazioni.

Secondo un’analisi di Transport & Environment, nel 2030 le case automobilistiche, per rispettare i futuri obblighi per la riduzione delle emissioni di CO2, dovranno vendere almeno il 32% di auto elettriche tra quelle pure e le versioni ibride plug-in, ovvero almeno 5 milioni di vetture elettriche ricaricabili in Europa. Si tratta della stessa percentuale cumulativa di BEV e PHEV al 2030 stimata da Boston Consulting.

Per quanto riguarda l’Italia, il Piano nazionale integrato su energia e clima al 2030 (Pniec), punta ad arrivare a 6 milioni di auto elettriche cumulative in circolazione tra dieci anni, di cui la maggior parte (circa 4 milioni) sarebbe nel segmento del puro elettrico senza motore termico. Si tratta di fare un bel salto, considerando i dati 2019 (fonte Unrae): in Italia lo scorso anno si sono vendute 10.566 auto elettriche pure, più del doppio in confronto all’anno precedente, che però valgono una quota di mercato ancora bassissima, lo 0,5% in media sui dodici mesi, che pure sommato alla quota delle ibride plug-in (6.499 da gennaio a dicembre 2019, lo 0,3% del totale) fa rimanere il peso complessivo dell’elettrico sotto 1%.