Ripensare alle risorse, non sprecare: la pandemia impone sempre di più di ragionare sui temi al centro, mercoledì 18 marzo, della terza edizione della Giornata mondiale del riciclo
di Barbara Battaglia
Cambiano le abitudini e gli stili di consumo degli italiani, nei giorni della pandemia. La crisi sanitaria sembra imporre anche di ripensare, radicalmente, alla gestione delle risorse a disposizione. Assume quindi ancora più valore la terza edizione della Giornata del riciclo, che si celebra in tutto il mondo il 18 marzo.
L’iniziativa è stata lanciata nel 2018, con la nascita di una fondazione ad hoc, la Global Recycling Foundation, che ha appunto principalmente lo scopo di promuovere la Giornata internazionale, lanciata a sua volta nello stesso anno dal Bureau of International Recycling durante la World Recycling Convention di Londra.
Lo scopo di questo giorno dedicato al riciclo e al riuso è duplice: da un lato sensibilizzare i leader mondiali sulla necessità di un approccio comune e unito al riciclaggio, dall’altro chiedere a tutti di eliminare gli sprechi e usare al meglio le risorse.
Il tema scelto quest’anno come fil rouge dell’evento è #RecyclingHeroes, cioè persone, luoghi e attività che ricoprono un ruolo importante nel contribuire al riciclo e alla tutela del pianeta. Nella passata edizione, con “Recycling into the Future”, il focus era dedicato al potere delle nuove generazioni.
Proprio alla vigilia di questa giornata, il Conai (Consorzio nazionale imballaggi) ha realizzato un rapporto contenente tutti i numeri relativi al packaging: nel 2019 in Italia, secondo le stime, il 71,2 per cento degli imballaggi è stato avviato al riciclo (oltre 9 milioni e mezzo di tonnellate). Un dato in crescita rispetto al 69,7% dell’anno precedente. Più nello specifico, il Conai stima, considerando i primi dati 2019 disponibili, che in Italia siano state complessivamente avviate a riciclo 390 mila tonnellate di acciaio, 52 mila tonnellate di alluminio, 4 milioni e 14 mila tonnellate di carta, 1 milione e 995 mila tonnellate di legno, 1 milione e 79 mila tonnellate di plastica e 2 milioni e 10 mila tonnellate di vetro.
E il coronavirus può essere, per chi fortunatamente è solo costretto alla quarantena e non è coinvolto in prima persona dalla crisi sanitaria, anche un momento di riflessione in più su questi temi. Legambiente, ad esempio, con il progetto ECCO (Economie Circolari di Comunità, un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali) ha scelto di proporre alcune attività green da fare in famiglia in questo periodo tra le mura domestiche, in occasione del 18 marzo.
– 2 al @GlbRecyclingDay
— ECCO – Economie Circolari (@eccotuttotorna) March 16, 2020
Quali sono i #rifiuti casalinghi a cui dare una seconda possibilità?
Segnalaci la tua idea #green casalinga o le tue ricette di #riciclo: restiamo in casa, ma teniamoci compagnia!#eccotuttotorna #iorestoacasa pic.twitter.com/gKOug56AfK
Tre in particolare le idee proposte, tutte con ingredienti totalmente riciclati: la ricetta di carta per fare la cartapesta, la ricetta di pezza per realizzare una bambola, la ricetta anti spreco per cucinare il dado vegetale.
Gli “eroi del riciclo”, per l’associazione ambientalista, sono “tutti i cittadini che in questo momento emergenziale non dimenticano, anche con piccole azioni quotidiane, di tutelare l’ambiente”.