Anticorpi digitali per resistere al virus

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle iniziative web nate in questi giorni per aiutare, in vari modi, il Paese durante l’emergenza coronavirus

di Barbara Battaglia

Anticorpi digitali per resistere al virus. Sono sempre di più le realtà che sul web si armano di creatività per sostenere la popolazione nei giorni del coronavirus. Si prova a supplire alla mancanza di socialità offrendo gratuitamente servizi già attivi ma normalmente a pagamento o inventandone di nuovi.

La condivisione dal basso

È il caso di OpenDDB, una libreria on-demand di contenuti multimediali, che promuove produzioni che utilizzino per lo più il crowdfunding e realizzino materiale in licenza Creative commons. In questi giorni la redazione del sito ha deciso di mettere a disposizione di tutti gli utenti uno “streaming di comunità”: video, film e documentari senza dover pagare per forza. Chi vuole può fare una donazione, altrimenti si può comunque accedere alla visione via streaming. Tra il 10 e il 12 marzo, ad esempio, saranno disponibili 8 film, tutte produzioni indipendenti e “dal basso”.

Sempre all’insegna della partecipazione, il progetto no profit Covid19Italia, nato per condividere informazioni e dati sull’epidemia, rivolto a sviluppatori di qualsiasi linguaggio di programmazione informatica ma anche a semplici cittadini. Lo scopo di questa banca-dati fatta da civic hacker è, come spiegano sul portale, “aggregare e non disperdere contenuti utili a tutti provenienti da fonti di varia natura (ufficiali e non) al fine di creare valore in un momento di crisi per il paese. Il progetto non vuole in alcun modo sostituirsi a fonti istituzionali di informazione a cui rimandiamo caldamente per l’attendibilità”.

#25giorniacasa

Altri esperti digitali stanno mettendo in rete le loro competenze.

Come Be Unsocial – mai nome fu più appropriato al periodo di quarantena in cui viviamo – una rivista di antropologia digitale e studio di consulenza, che ha lanciato una sfida, la “25 giorni a casa challenge”: un calendario fino al 2 aprile con una proposta al giorno, che sia un’azione da fare in casa, un pensiero, un consiglio da condividere, da socializzare sui propri social. Un passatempo, insomma, a metà strada tra il questionario di Proust e un calendario dell’avvento, di quelli con le caselle e i cioccolatini dietro ogni finestrella.

CollapseMyArt

E, sempre a proposito di tempo da trascorrere a casa, per evitare la diffusione del virus, si moltiplicano le iniziative nate sulla scia della campagna del decreto governativo #iorestoacasa. CollapseMyArt, un digital artist milanese l’ha declinato usando volti celebri del mondo dell’arte.

I festival in rete

Arte e cultura che non possono mancare all’appello: diversi festival, enti, teatri stanno promuovendo concerti e spettacoli on line. Come il Ferrara sotto le stelle festival che ieri sera, sulla sua pagina facebook, ha trasmesso una lettura di Emidio Clementi, fondatore e principale autore dei Massimo Volume.

https://www.facebook.com/ferrarasottolestelle/posts/3636339673074981
Webinar e corsi

Per i professionisti della comunicazione, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Le digital pr milanesi Cristina Simone e Raffaella Amoroso, ad esempio, hanno organizzato un webinar (gratuito e aperto a tutti) a proposito degli “Influencer ai tempi del corona virus”.

Mentre un altro webinar, cioè un seminario in rete, sugli “Strumenti per la didattica a distanza” sarà proposto oggi, 11 marzo e domani, 12 marzo, alle 16, agli insegnanti dall’associazione no profit Parole ostili, che si pone come obiettivo quello di responsabilizzare ed educare gli utenti della rete a scegliere forme di comunicazione non ostile. E ha già registrato oltre 1600 iscritti.

Perché il periodo di asocialità sia, per chi non è fortunatamente coinvolto in prima persona dall’emergenza sanitaria, almeno un’occasione per imparare qualcosa, a partire da un uso più consapevole dei social network e del mondo digitale.

Immagine di copertina, credit: CollapseMyArt