Coronavirus: la solidarietà corre sul web

Si chiama Solidarietà digitale la pagina, creata dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, dove imprese e associazioni mettono on line servizi gratuiti.

di Barbara Battaglia

Nei giorni del Coronavirus si moltiplicano le iniziative digitali per aiutare e supportare le persone di fronte alla quarantena e alla situazione di difficoltà. Si chiama proprio Solidarietà digitale la nuova pagina, creata dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, dove imprese e associazioni mettono on line, alla portata di tutti, servizi che offrono gratuitamente.

I servizi in Solidarietà digitale

Al momento sono 19 le aziende presenti sul sito: ognuna ha deciso di donare alla collettività un servizio, che sia nell’ambito del telelavoro o della formazione on line, dell’intrattenimento o dell’informazione. Alcune compagnie telefoniche, ad esempio, regalano giga o minuti di telefonate, altre aziende donano un mese di connessione gratuita, diversi gruppi propongono strumenti per lo smart working.
Non mancano i quotidiani, che regalano abbonamenti digitali (ad oggi alle zone rosse delimitate dal precedente decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in aggiornamento dopo quanto sancito l’8 marzo dal premier Giuseppe Conte). E poi e-books, classi digitali, magazine e piattaforme per condividere dati e fare riunioni da remoto.
Chiunque voglia, può compilare un form e condividere con chiunque abbia una connessione una propria competenza o strumento, decidendo anche in anticipo se destinato a imprese o cittadini. Dare concretamente una mano, insomma.

Socialità digitale

A fianco dell’iniziativa ministeriale, crescono rapidamente anche quelle delle aziende, delle associazioni, così come dei semplici cittadini che vogliono contribuire a rendere più facile la quarantena per la popolazione.
L’enciclopedia Treccani, ad esempio, oltre a mettere a disposizione i suoi strumenti – dai vocabolari alle riviste, dalle lezioni fino a una piattaforma ad hoc per docenti e studenti – ha chiesto ai suoi lettori di inserire commenti al loro ultimo post fb “iniziative di socialità digitale dal basso, per tenersi compagnia a distanza suggerendosi a vicenda passi di libri o commentando film o riflessioni di qualunque natura”.

https://www.facebook.com/treccani/photos/a.344717084558/10158122730199559/?type=3&theater

Provare a trovare nuovi modi per creare piazze virtuali, luoghi di aggregazione online e passatempi è una delle possibilità del web. Si muovono in questa direzione anche i musei visitabili online, come il “Cosmo digitale” del Museo di arte contemporanea del Castello di Rivoli, che comprende opere d’arte create appositamente per il mondo virtuale.
E se a Milano, grazie al sistema delle biblioteche, già era possibile accedere alle collezioni digitali pubbliche, tra musica, ebook e quotidiani, collegandosi a milano.medialibrary.it, a Palermo il Teatro Massimo utilizza la propria web tv per diffondere musica e spettacoli, con una programmazione continua, 24 ore su 24.

Oltre al mondo della cultura, dell’arte, dell’informazione, anche i brand e le aziende che sul web hanno fatto la loro fortuna, a colpi di follower, sono scesi in campo. Seguiti a ruota – ognuno nel suo piccolo – da tanti soggetti che stanno usando la rete per raccogliere fondi da devolvere soprattutto ai reparti di terapia intensiva degli ospedali.
Dopo gli oltre tre milioni raccolti in poche ore da Chiara Ferragni e suo marito Fedez, sulla piattaforma online usata dall’influencer (GoFundMe) che si occupa di crowdfunding sociale e personale, sono oltre 40 le raccolte fondi lanciate da perfetti sconosciuti, studenti, cittadini “normali”, da Nord a Sud Italia.