Nel 2019 l’elettricità da Fer è aumentata complessivamente del 2,9%, circa 1.800 MW rispetto al 2018. Le rinnovabili hanno coperto il 35,9% della domanda elettrica
di Redazione
Nel 2019 la capacità di generazione di elettricità da rinnovabili italiana è aumentata complessivamente del 2,9%, quasi 1.800 MW rispetto all’anno precedente, con l’incremento maggiore registrato dal fotovoltaico (+880 MW) trainato da grandi e microimpianti, seguito eolico (+450 MW) e da biomasse e geotermico (+460 MW), mentre l’idroelettrico è in calo. E’ quanto emerge dai dati di Terna.
Nel complesso ammonta a 114,6 miliardi di chilowattora la generazione da fonti rinnovabili elettriche nel 2019, a fronte di una domanda elettrica nazionale di 316,6 TWh. Si tratta di appena 1,4 TWh verdi in più rispetto al 2018 (+1,3%), anche se, in termini assoluti, è il massimo di sempre. Con una domanda sul 2018 in leggerissima discesa (-0,6%), lo scorso anno le rinnovabili hanno coperto il 35,9% della richiesta di elettricità nazionale (35,3% scorporando il dato del pompaggio che va sottratto dall’idroelettrico), mentre hanno costituito il 40,4% della produzione elettrica interna, esattamente come nel 2018.
Idroelettrico in calo del 5,9%
Nella produzione si registra un calo dell’idroelettrico del 5,9%, rispetto al 2018 (-2,9 TWh), più che compensato dalla crescita di eolico (+14,3%) e fotovoltaico (+9,3%) che insieme generano 4,5 TWh in più rispetto al 2018. Insieme eolico e fotovoltaico producono nel 2019 quasi 44,4 TWh, contro i 39,8 TWh del 2018. Lo scorso anno l’eolico ha soddisfatto il 6,3% della domanda elettrica, mentre il Fv arriva al 7,6%. Per entrambe le fonti è il livello più alto di sempre. Insieme coprono così il 13,9% della domanda (nel 2018 erano, insieme, al 12,4%). Se si considera il totale della generazione da rinnovabili, lo scorso anno la percentuale dell’idroelettrico è risultata pari al 41% (grafico sotto), mentre era al 44,1% nel 2018. Seguono il fotovoltaico (21,2% contro il 19,7% del 2018), l’eolico con il 17,5% (era al 15,5% nel 2018), la bioenergia (15,3%) e la geotermia (5%).
Guardando più nel dettaglio, nel solare a fronte di un incremento complessivo di quasi 2.000 unità e di un aumento della potenza installata del 3,9% a livello nazionale (20,9 GW), il balzo più consistente si è avuto in Sardegna (+15,5%) con oltre 120 MW in più, seguita da Puglia (+6,7%) con 180 MW in più, Lombardia (+4,3%) con 100 MW in più e Veneto (+4,5%) con 86 nuovi MW. A trainare gli incrementi sono i grandi impianti sopra i 10 MW in crescita dell’11,6% quanto al numero totale (+5 a 48) e del 22,5% quanto alla potenza totale (+202 MW a 896 MW). Aumenti sotto la media sia per numero che per potenza tutte le altre categorie salvo per i piccolissimi impianti sotto i 12 kW, il cui numero cresce invece sopra la media con un +7,6% a 741.200 circa, e la capacità di un 7,4% a 3.252 MW, oltre 220 MW in più.
Passando a biomasse e geotermico, l’incremento totale degli impianti è di circa 70 impianti e quello della potenza di un +10,5% con circa +460 MW (4,8 GW), trainato soprattutto dalle biomasse. A livello territoriale gli aumenti maggiori si hanno in Campania con 116 MW da soli tre nuovi impianti, Lombardia con 107 MW da 23 nuove installazioni, Emilia Romagna con +70 MW da 9 impianti, Puglia e Basilicata con rispettivamente 60 MW e 65 MW in più da un piccolo numero di impianti (rispettivamente 9 e 1). Il grosso della variazione la fanno anche qui i grandi impianti sopra i 10 MW: oltre 420 MW in più (+18,7%) con sole 10 installazioni aggiuntive (+12,5%).
Rinnovabili, 450 MW in più di eolico
L’eolico vede un incremento di potenza del 4,3%, pari a circa 450 MW in più (10,8 GW), che per oltre metà vengono da 10 nuovi impianti in Campania (+275 MW), seguiti da un +47 MW in Puglia nonostante il saldo netto degli impianti della regione sia negativo di 4 unità, +36 MW in Calabria (+1 impianto), +32 MW in Sardegna (+1) e 20 MW ciascuna in Emilia Romagna e Toscana (rispettivamente +2 e -1 impianti). L’incremento totale è quindi sostanzialmente tutto dovuto alle installazioni sopra i 10 MW (+448 MW) che sono il 90% del totale.
Quanto all’idroelettrico, da evidenziare un calo netto di 64 MW installati (-0,3%, in totale 21,9 GW) dovuto al venir meno di capacità di grossa taglia in Trentino Alto Adige (-76 MW) e in Toscana (-15 MW). Complessivamente gli impianti sopra i 10 MW, pari all’84% del totale installato, registrano un calo di capacità di quasi 130 MW, in parte compensato da un aumento dei oltre 55 MW per gli impianti tra 1 e 10 MW e un +7 MW per la taglia tra 200 kW e 1 MW.