Ora bisogna affrontare le fragilità del nostro sistema di waste management

Per le aziende che gestiscono i rifiuti speciali Althesys stima un calo del fatturato intorno a 1 miliardo di euro.

di Maria Pia Terrosi

La gestione efficiente dei rifiuti è un tassello essenziale in una città efficiente, sostenibile e smart. Purtroppo la situazione di emergenza di queste settimane legata alla diffusione del coronavirus ha aggravato la fragilità del sistema italiano di waste management, evidenziandone le criticità. Questa una delle considerazioni emerse dall’analisi di Althesys – società di consulenza strategica ambientale –  che ha fatto il punto sulle conseguenze prodotte dalla pandemia sul sistema dei rifiuti in Italia.

Un primo dato riguarda la produzione di rifiuti urbani, sia domestici che del terziario soprattutto commercio e ristorazione, diminuiti di 2 milioni e mezzo di tonnellate.

Un risultato solo in apparenza positivo perché in questo periodo è aumentata la complessità della loro gestione. “Il blocco o il rallentamento di alcune industrie impatterà sulle fasi a valle della filiera, cioè il recupero e il riciclo. La chiusura di settori che trattano o impiegano materiali provenienti dalla raccolta differenziata (plastica, carta, vetro, metalli) e la sospensione delle esportazioni, alle quali sono destinate quote consistenti di materie prime seconde, stanno riducendo gli sbocchi dei materiali raccolti. Gli stoccaggi si saturano velocemente, bisogna autorizzarne l’aumento, come hanno di recente disposto l’Emilia-Romagna e altre Regioni”, ha dichiarato Alessandro Marangoni, chief executive officer di Althesys in un’intervista apparsa su La Stampa.

Waste management, il nodo dei rifiuti speciali e dii quelli sanitari

A questo si è aggiunto un altro problema legato al fermo delle attività produttive che si è tradotto in una riduzione dei rifiuti speciali da trattare.  “Da una stima fatta sui settori oggetto del decreto del 25 marzo e calcolando la perdita di due mesi lavorativi, si avrebbero tra i 4,2 e i 4,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali in meno solo nelle tre Regioni più colpite: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Ciò comporterebbe per le aziende che gestiscono i rifiuti speciali una perdita di fatturato intorno al miliardo di euro“, aggiunge il Ceo di Althesys.

Situazione opposta, invece, per quanto riguarda i rifiuti sanitari, un comparto che in queste settimane si è trovato a gestire improvvisamente una quantità enorme di rifiuti, mettendo a nudo alcune criticità. “Il freno imposto alla costruzione di impianti rischia di diventare cruciale in un settore dove la termovalorizzazione è necessaria per ragioni di sicurezza sanitaria. L’Istituto Superiore di Sanità ha infatti chiesto che le persone trovate positive o in quarantena non differenzino i propri rifiuti, ma li conferiscano in un unico sacchetto, che sarà inviato a termovalorizzazione senza pre-trattamento”, conclude Marangoni.

Ma soprattutto Althesys invita a sfruttare la ripartenza post Covid 19 per affrontare con determinazione le debolezze del nostro Paese nei rifiuti: carenze di infrastrutture, burocrazia, indecisionismo politico, apatia (o peggio ostilità) sociale. Forse anche un’occasione per avere un po’ più di consapevolezza da parte di tutti della vicinanza tra economia circolare ed economia reale.