Consigli green per viaggiatori elettrici

Una serie di suggerimenti del giornalista ambientale (e uno dei top influencer sostenibili in Italia) Andrea Bertaglio per l’estate appena cominciata

di Barbara Battaglia

Un turismo diverso, più locale, legato alla scoperta e alla valorizzazione del territorio. Se ne parla da settimane e ora, in questi giorni in cui si comincia a partire per le vacanze, abbiamo chiesto ad Andrea Bertaglio, giornalista ambientale per La Stampa ed influencer green, qualche consiglio per viaggiare in modo ecocompatibile. E, in particolare, per viaggiare elettrico.

“Ci sono molte possibilità – spiega Bertaglio -. Chi ha l’auto elettrica deve pianificare i viaggi in modo diverso: scegliendo tratte ed itinerari che prevedano colonnine in autostrada o vicino alle autostrade. Ce ne sono molte di più di quello che si pensi (quasi 8200, ndr). E questa specificità rappresenta un plus anche per il viaggio stesso: si moltiplicano infatti le idee per valorizzare il tempo di ricarica dell’e-car”. Tempo che va dai venti minuti a un paio d’ore, a seconda del modello, della potenza, del tipo di colonnina ecc.
“Ad esempio Franco Barbieri ha creato Evway, una applicazione frutto della startup Route220, fondata nel 2014, tra i primi operatori privati di servizi di ricarica in Italia. Il servizio offerto non è la vendita dell’energia ma l’esperienza, una “electric mobility experience“: tramite la app chi viaggia in auto elettrica riceve informazioni tecniche sulla postazione dove ricaricare ma anche informazioni turistiche, se ad esempio si può pranzare in quel luogo o quali altre possibilità offre. Il tutto appunto nell’ottica di un turismo differente rispetto al passato, da fare mentre ci si sposta, un turismo di prossimità. Che è anche quello che mi sento di suggerire: serve un approccio diverso, per cambiare paradigma, come si è detto e scritto molte volte nell’ultimo periodo, e ci sono molte opportunità da scoprire, legate alla mobilità sostenibile”.

Auto elettriche, la svolta post Covid

L’emergenza sanitaria e il lockdown hanno infatti segnato una svolta anche nel settore delle auto elettriche.
“I consumi stanno cambiando – conferma il giornalista – . L’elettrico ora ha un appeal molto diverso rispetto al passato. Se prima era una scelta piuttosto elitaria o comunque di una nicchia ecofriendly, oggi il tema delle emissioni interessa molte più persone, e la legislazione è molto più rigida a riguardo. Non solo, perché proprio durante il periodo del Covid c’è stata una crescita importante dell’elettrico: il mercato ha avuto un impulso mai visto prima, le vendite sono schizzate in alto, non solo in Italia ma anche in altri Paesi europei, come la Francia. E come sappiamo anche le bici elettriche e i monopattini hanno registrato un boom, a scapito invece di servizi come il car sharing, che ora stanno ricominciando a crescere ma limitatamente per i timori legati alle norme igieniche e al distanziamento”.
In Italia, come si legge nel 4° Rapporto sulla mobilità sostenibile di Repower, le immatricolazioni di auto elettriche a gennaio 2020 rispetto allo stesso mese del 2019 sono aumentate del 586%: da 283 a 1943. Intanto è stato anche confermato per il 2020 l’ecobonus, già attivo nel 2019, che da quest’anno potrebbe arrivare a coprire fino a 10mila euro di spese per l’acquisto di un’auto elettrica. E proprio la prima Fiat500 elettrica è stata ufficialmente presentata pochi giorni fa, con il presidente Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte che hanno provato l’auto.
“E’ un segnale positivo. Ma siamo in ritardo su un mercato in rapida espansione, sia nella produzione che a livello di infrastrutture: si può fare molto di più. In Italia sta andando meglio rispetto agli ultimi anni ma ci sono previsioni contrastanti. C’è comunque molta incertezza per il resto del 2020”. La nuova citycar sarà prodotta a Mirafiori, mentre fino ad oggi gli esemplari per il mercato Usa sono stati realizzati a Toluca, in Messico (produzione interrotta pochi mesi fa da FCA). Il prezzo della nuova 500 elettrica per gli automobilisti italiani? A partire dai 30 mila euro.

Auto elettriche, cosa succede nel resto del mondo?

E nel resto del mondo? “Il 70 per cento delle vendite fino all’anno scorso era rappresentato da Cina, Usa (in particolare California), Norvegia, Olanda. Ora anche Francia e Germania si stanno affermando come altri mercati importanti”.
Basti pensare al recente risultato ottenuto dalla Tesla, l’azienda specializzata nella produzione di auto elettriche, pannelli fotovoltaici e sistemi di stoccaggio energetico, il cui CEO è Elon Musk. Il primo luglio scorso è diventata l’azienda automobilistica con il valore di mercato più alto del mondo.
“In dieci anni, nonostante abbia avuto anche delle battute d’arresto e dei down, Tesla è riuscita a conquistare la fiducia degli investitori. Ed è destinata a crescere. Chi ha fiuto investe in questo mercato, è chiaro, anche se penso che per una vera e propria sostituzione del parco auto ci vorranno decenni”, conferma Bertaglio.
Esistono inoltre “moltissime altre opportunità legate alle infrastrutture di ricarica. Ad esempio, collegato al turismo, è il tema dell’interoperabilità, cioè la possibilità che un turista svizzero o tedesco possa caricare con la sua tessera la propria auto elettrica anche nel nostro Paese. Si è fatto tanto in questa direzione ma si può e si deve migliorare. Anche gli hotel e le strutture ricettive devono essere all’avanguardia. Come nel caso della rete di destination charging, un network di location, strutture ricettive, ristoranti e altri servizi, con carica Tesla”.
Ma l’elettrico non è solo un modo di intendere l’auto, è una tecnologia potenzialmente green a tutto tondo.

“Pensiamo alla filiera delle batterie (riciclo incluso), sulla quale ad esempio la Cina sta investendo tantissimo – spiega il giornalista -. O ancora alla possibilità di produrre batterie anche in Italia col sale delle saline, un’idea dell’imprenditore italiano Gianfranco Pizzuto ancora tutta da implementare…

E-mobility vuol dire economia circolare. L’aspetto che più mi piace è proprio questo: elettrico significa anche nuovi sistemi per sfruttare le rinnovabili, per creare una rete smart nelle città; significa innovazione, energie rinnovabili, smart-grid, digitalizzazione.

È il futuro e tutti questi temi sono interconnessi. Quello che mi auguro, per l’Italia, è di riuscire a non perdere questo treno”.

E mentre si cerca di rilanciare l’economia, intanto, le ferie di quest’anno saranno molto probabilmente diverse da quelle degli anni scorsi.

Posto che chi non avrà le possibilità di viaggiare potrebbe “stare a casa a leggere”, per Bertaglio “chi va in vacanza dovrebbe orientarsi verso una mobilità dolce ancora prima che elettrica. A maggior ragione dopo questi mesi difficili, le ferie si possono fare localmente, senza andare lontano, viaggiando con mezzi che emettano il meno possibile, insomma nel modo meno impattante possibile”.

Potremmo cogliere l’occasione per “vivere in modo diverso e cambiare stili di vita. Non so se saremo migliori o peggiori, dopo l’esperienza del coronavirus, ma potremo fare i conti con quello che il nostro Paese ci offre, anche in termini di opportunità: e forse non l’abbiamo ancora capito”.