Il bike sharing continua a crescere, in Italia. Lo stato dell’arte fotografato dall’Osservatorio nazionale sulla sharing mobility, promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile con il ministero dell’Ambiente e il ministero delle Infrastrutture e Trasporti
di Barbara Battaglia
Sempre più bici in sempre più città d’Italia: è l’ascesa del bike sharing. Sono ben 35 mila le biciclette a disposizione degli utenti, sia a pedalata assistita che non, sia a flusso libero che con stazioni di riconsegna definite. Il quadro del fenomeno è stato analizzato dall’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility, promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile con il Ministero dell’Ambiente ed il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che ha presentato l’analisi realizzata su 31 città italiane capoluogo di provincia che offrono servizi di bike sharing.
Green cities e citizens
Attualmente i servizi di bike sharing in Italia sono 39. Erano 33 nel 2018. La flotta, cioè il numero delle bici, a disposizione è più che triplicata rispetto al 2015, raggiungendo circa quota 35mila. Di queste, le bici elettriche sono 5.413, il 15%. I noleggi sono passati complessivamente da 5,6 milioni a oltre 12,5 tra il 2015 e il 2019. In media ci sono 1,4 bici ogni 1.000 abitanti. Gli abbonamenti annuali ai servizi di bike sharing vanno da un minimo di 15 euro, a Siena, a un massimo 300 euro a Parma. Il costo di un viaggio di 20 minuti è in media di circa 1,2€ per quanto riguarda il free-floating mentre scende a 0,5€ per lo station-based.
Fenomeno free floating
È schizzato del 60% il numero delle iscrizioni da parte dei cittadini, soprattutto grazie al free floating, ovvero il flusso libero di bici che possono essere prese e lasciate ovunque.
Proprio questa ultima modalità è, com’è ovvio, caratterizzata da noleggi brevi, sia per durata che per percorrenza. Più della metà dei noleggi infatti non supera i 5 minuti e il 73% è inferiore ai 500 metri. Lo station-based è al contrario usato per i tragitti più lunghi: gli spostamenti si assestano soprattutto tra 1 e 2 km e il 60% dei noleggi dura tra i 6 e i 20 minuti.
Ma tornando al free floating, è questo il trend che si va affermando sempre di più. Dal 2017 ad oggi è passato da una quota del 25% ad una del 55%. La media dei servizi free- floating è di circa 4 bici ogni 1.000 abitanti.
Brescia, medaglia d’oro per il bike sharing
A Brescia c’è la più alta percentuale di utilizzo nelle 24 ore di ciascun veicolo. Si tratta cioè di quanto la bici è utilizzata rispetto al totale della giornata. Per BiciMia nel capoluogo lombardo si arriva a circa 1 ora e 20.
Da segnalare che in questa città il servizio è pubblico. Insieme a Bergamo, Parma ed altri (pochi) centri riientra cioè nella tipologia di modello legato una gestione pubblica tramite società in house, aziende speciali, società partecipate, cooperative sociali.
Pedalando verso Sud
“I dati del rapporto annuale sul bike sharing”, ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, “ci confortano perché dimostrano che le città italiane stanno rapidamente evolvendosi verso un modello di green city che vede la mobilità condivisa al centro del progetto; sarà importante nei prossimi mesi e nei prossimi anni estendere questo modello virtuoso di mobilità anche nelle città italiane del centro sud che potranno certamente replicare con successo quanto il bike sharing ha dimostrato nelle città del centro nord”.
E proprio al Sud, a Napoli, è stato presentato oggi un nuovo servizio di sharing per monopattini elettrici con 900 mezzi forniti da Helbiz.