I dati presentati dall’Osservatorio di Legambiente CittàClima 2020 mostrano come sono le aree urbane a soffrire di più gli effetti dei cambiamenti climatici. In Italia Roma, Milano e Bari le più colpite
di Maria Pia Terrosi
Le città sono sempre più calde. Roma ha una temperatura media superiore di 3,65 gradi rispetto al 1960, seguita da Milano con 3,34 gradi e Bari con 3,05 gradi, secondo la ricerca dell’European Data Journalism Network. Stessa tendenza si riscontra all’estero. Confrontando infatti le temperature medie di gennaio 1900 con gennaio 2018 in diverse aree urbane del mondo è emerso almeno un grado di aumento in tutte le città. Parigi mostra un incremento di 2 gradi, Los Angeles di 2,2, Mosca di 2,1, Montreal di 1,8.
Il rapporto di Legambiente
La fotografia del clima che si respira nelle città viene da Legambiente. Il rapporto dell’Osservatorio di Legambiente CittàClima 2020 raccogliendo dati da numerose ricerche e studi mostra come proprio nelle aree urbane gli effetti dei cambiamenti climatici si rivelino più pesanti. In città sempre più spesso e con maggiore intensità si verificano picchi di alte temperature e fenomeni alluvionali, le cosiddette bombe d’acqua.
I casi nel mondo
Lo dimostrano ad esempio le decine di eventi climatici estremi di umidità e calore che hanno colpito il sud est degli Usa – raddoppiati dal 1979 al 2017 – soprattutto in Texas , Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida. O anche le altissime temperature registrate nelle aree urbane di Dhahran (Arabia Saudita), Doha (Qatar) e Ras Al Khaimah (Emirati Arabi Uniti).
Gli effetti sulle popolazioni
Fenomeni che stanno aumentando in frequenza e intensità in tutto il mondo, con pesanti conseguenze. Alcuni studi stimano nei prossimi anni un numero crescente di persone che, a causa delle ondate di calore, sarà sempre più costretto al chiuso per periodi più lunghi. Ricadute anche sule attività agricole e commerciali.
Già oggi i dati non sono rassicuranti. Tra il il 2008 e il 2015, ogni anno nel mondo 26 milioni di persone hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni a causa di disastri legati a cambiamenti climatici. E gli impatti maggiori legati all’aumento delle temperature globali, delle piogge e delle alluvioni si verificheranno nei Paesi più poveri e nelle aree più fragili, dove vivono milioni di persone in bidonville e baraccopoli.
Ci sono poi gli effetti sulla salute
Nelle città si creano vere e proprie isole di calore a causa dell’urbanizzazione e impermeabilizzazione dei suoli, della presenza di automobili e dell’uso dei condizionatori. Si tratta di elementi che aggravano i disagi per la popolazione: il rapporto di Legambiente fa riferimento a numerosi studi secondo cui le ondate di calore hanno effetti a breve termine (da uno a tre giorni) sulla mortalità, in particolare su anziani e bambini e su persone affette da patologie croniche cardiovascolari e respiratorie. In Italia i dati del 2019 relativi a 27 città hanno mostrato un eccesso di mortalità particolarmente accentuato nel mese di giugno, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente di decessi collegati al caldo. Complessivamente, nelle città analizzate, si possono attribuire alle ondate di calore 23.880 morti tra il 2005 e il 2016.