L’UN environment programme, organizzazione delle Nazioni Unite per l’ambiente, ha nominato Massimo Bottura ambasciatore di buona volontà. “Mi batterò per ridurre questa vergogna globale”. A dirlo è lo stesso chef che nel 2016 ha fondato l’onlus Food for Soul
di Redazione
Massimo Bottura è il nuovo Ambasciatore di buona volontà. Ad annunciarlo è l’Unep – UN environment programme – in occasione della Giornata internazionale dello spreco alimentare. “Se riuscissimo a utilizzare tutti gli ingredienti al massimo del loro potenziale, ridurremmo la quantità di rifiuti che stiamo creando e faremmo acquisti in modo più efficiente. Nel mio ruolo di Ambasciatore di buona volontà dell’UNEP, mi batterò per ridurre questa vergogna globale”, afferma chef Bottura.

Proprietario del ristorante Osteria francescana di Modena, tre stelle Michelin, nel 2016 ha fondato, insieme alla moglie Lara Gilmore, l’onlus Food for Soul. Era necessario, per i due, dare un sostegno alle comunità nella lotta contro lo spreco alimentare e l’isolamento sociale. Diverse, infatti, le collaborazioni che l’organizzazione ha già instaurato con altre realtà per costruire Refettori e Social Tables in tutto il mondo.

Sono progetti che coinvolgono enti pubblici e privati, no-profit e professionisti provenienti da diversi settori (chef, artisti, designer e distributori alimentari) che vogliono dare una svolta culturale in tema di valore del cibo, degli spazi e delle persone per creare un senso di dignità intorno alla tavola.
Uno tra tutti il refettorio ambrosiano di Milano, realizzato in occasione di Expo2015 con la Caritas ambrosiana. L’edificio recuperato era un teatro in disuso nella periferia della città. Rinnovato nell’aspetto, si è trasformato in una mensa comunitaria che, ancora oggi, ospita persone in situazioni di disagio sociale offrendo loro pasti preparati da alimenti in eccedenza provenienti da mercati e supermercati della città. In più, la struttura è a disposizione di tutti coloro che nel quartiere vogliono portare avanti progetti culturali ed educativi.
Lo spreco alimentare nel mondo
I dati parlano chiaro: la Fao stima che sono circa 1,3 miliardi le tonnellate di cibo sprecato o perso. Ottocento milioni, invece, le persone che soffrono di malnutrizione ogni anno. Il 14% del cibo globale si deteriora prima ancora di arrivare ai rivenditori. Inoltre, circa l’8% delle emissioni globali di gas serra è determinata dalla perdita o spreco di cibo. Sono dati che allarmano e preoccupano.
C’è bisogno di una maggiore consapevolezza da parte di ognuno di noi. L’atto del cucinare o del nutrirsi può e deve diventare etico. Solo così prenderemo parte alla svolta culturale per ridurre l’impatto negativo che il cibo ha sul clima. E anche noi, nel nostro piccolo lo possiamo fare.
Basta iniziare dalle nostre case, dalle nostre cucine.