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Bonus bici, arriva la ciambella di salvataggio?

Il giorno dopo il tanto discusso e criticato clickday, il ministro Costa (si scusa e) promette una seconda finestra, dal 9 novembre al 9 dicembre, per fare richiesta del bonus bici.

Clickday, the day after

A due giorni dal boom di richieste per il bonus bici – tanto che i fondi a disposizione si sono esauriti in sole 24 ore – arrivano i chiarimenti del Ministero dell’Ambiente.

Sergio Costa, alla guida del dicastero, è intervenuto oggi ai microfoni di Radio Cusano Campus, lanciando una “ciambella di salvataggio” a tutte le persone rimaste esclude dal clickday del 3 novembre. 

“Ho deciso che dal 9 novembre al 9 dicembre tutti coloro che sono rimasti fuori potranno fare richiesta iscrivendosi al portale”. Ha dichiarato il ministro.

E i soldi ci sono? “Al 10 dicembre saprò il plafond che manca per soddisfare tutte le richieste – ha chiarito il ministro Costa – lo metterò nel bilancio del ministero e pagherò tutti”. 

Intanto continuano in rete e non solo le critiche alla modalità di accesso al bonus bici: un vero e proprio “assembramento” virtuale, che forse si poteva prevedere e risolvere con una soluzione alternativa. A prescindere dal numero elevatissimo di tentativi da parte degli utenti, comunque, si sono rilevati diversi problemi di tipo tecnico. 

“Nessuna anomalia”

La Sogei è la società di information technology del ministero dell’Economia che ha curato la costruzione della piattaforma. Dal canto suo, in un comunicato di oggi, 5 novembre, ha smentito il mal funzionamento della procedura. “Pur comprendendo le difficoltà e il disagio creati ai cittadini dai rallentamenti – scrive la società – si precisa che l’infrastruttura dedicata al servizio non ha registrato anomalie. Il Data Center di Sogei in tutte le sue componenti è dimensionato per sostenere piattaforme e servizi nazionali critici e strategici i cui carichi di lavoro, anche in termini prestazionali, sono di gran lunga superiori a quanto richiesto per supportare il servizio in questione.

Il provider di rete, alcuni minuti prima della apertura del sito dedicato, ha rilevato un traffico anomalo e ha messo fuori connessione l’azienda. La conseguenza è stata che tutti i servizi erogati sono risultati irraggiungibili. Ripristinato poi il sito è partita la procedura prevista di accoglienza dei cittadini nella sala d’attesa virtuale gestita in cloud. L’accesso alla piattaforma è proseguito nel corso della giornata secondo le regole comunicate dal Ministero dell’Ambiente, garantendo trasparenza e diritto di accesso e mantenendo la priorità acquisita dagli utenti. I sensibili e prolungati rallentamenti dovuti ai problemi di autenticazione SPID riscontrati da alcuni provider sono stati affrontati e da loro risolti con la piena collaborazione e disponibilità di Sogei, nel comune sforzo di ridurre il grave disagio arrecato ai cittadini”.

In ogni caso, dopo il caso del sito Inps preso d’assalto ad aprile, forse è la formula del clickday in sé che andrebbe rivista (e possibilmente evitata).  

Il Ministro

“Non mi aspettavo questi problemi – si è giustificato il ministro Costa a riguardo -, anche perché non ho la competenza tecnica. I miei tecnici mi avevano assicurato che avrebbe funzionato tutto in modo veloce. In realtà non è stato così, almeno nelle prime 7-8 ore, con code pesanti che giustamente hanno fatto arrabbiare i cittadini. Nel pomeriggio poi ha cominciato a girare bene. Mi sono messo in contatto con gli amministratori dei vari provider che sono stati al mio fianco ora per ora per aggiustare la cosa. Vediamo il lato positivo: dal punto di vista della partecipazione degli italiani è un dato molto positivo, vuol dire che c’è una voglia di nuova mobilità”.

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