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Comunità energetiche e Green Deal: le sfide della transizione

Alcune regioni hanno già legiferato sulle Comunità Energetiche Rinnovabili, ma bisogna eliminare le barriere che le bloccano. Il Web talk di Wec Italia e Ispra

di Goffredo Galeazzi

“Energia e ambiente per il rilancio dei territori” è il tema del Web talk organizzato da Wec Italia, Ispra, Arpae Emilia Romagna che si è tenuto lunedì pomeriggio. Un dibattito molto seguito (oltre un centinaio le persone connesse), che ha cercato di fare chiarezza sulle aspettative degli operatori riguardo ai temi dell’autoconsumo e delle comunità energetiche, mettendo intorno allo stesso tavolo istituzioni, associazioni e operatori di settore. Al centro del dibattito la spinosa questione del “permitting”, cioè delle difficoltà che gli operatori trovano nell’interfacciarsi con la burocrazia.

“Il percorso necessario per procedere verso la decarbonizzazione è ormai condiviso tanto a livello nazionale (Pniec 2030) quanto a livello Ue (Green New Deal 2050)”, ha esordito il presidente di Wec Italia Marco Margheri. “La questione centrale è realizzare in modo tempestivo i programmi e i progetti a supporto della transizione energetica, che dovrà necessariamente interessare i territori. In tale ambito non c’è tema più urgente di un dialogo tra i diversi livelli istituzionali e i numerosi stakeholder coinvolti nel processo di transizione per garantire un quadro chiaro e certo soprattutto sui processi autorizzativi”.

“Fluidificare i processi autorizzativi”

Per il direttore generale di Ispra Alessandro Bratti, “accompagnare il processo di transizione sarà un lavoro complesso che richiederà la capacità di coniugare visione tecnico scientifica innovativa e fluidificazione dei procedimenti autorizzativi e concessori ambientali, affinché si possa sempre più focalizzare sull’efficacia della protezione ambientale il risultato della pubblica amministrazione”.

Il direttore tecnico Arpae Emilia Romagna, Franco Zinoni, ha sottolineato come “la nostra Agenzia sia in prima linea in questo percorso di transizione verso il raggiungimento degli obiettivi del Green New Deal. Un percorso che vede vari attori coinvolti, dove l’attenzione va posta ad una attenta pianificazione degli interventi commisurati al territorio inteso come risorse, vincoli e società; capacità di ascolto e di comunicazione; scelte operative che privilegino la semplificazione e la chiarezza riducendo i conflitti”.

L’importanza dell’agro fotovoltaico

Gianni Pietro Girotto, presidente della commissione Industria del Senato, e Paolo Arrigoni, membro della commissione Ambiente del Senato, hanno fatto il punto legislativo sul tema delle “Comunità dell’Energia”. Girotto in particolare si è soffermato sull’importanza dell’agro fotovoltaico, che sopraelevato rispetto al terreno di coltivazione non limita la coltivazione del terreno. Arrigoni invece ha ricordato che ci sono alcune regioni come il Piemonte e la Liguria che hanno già legiferato sulle “Comunità Energetiche Rinnovabili”, ma bisogna individuare le barriere e le modalità con cui rimuoverle per mettere in campo gli investimenti previsti dal Pniec.

Paolo Cagnoli, responsabile Aia del ministero dell’Ambiente, ha detto che al ministero si sta lavorando all’aggiornamento della direttiva sulle emissioni, con limitazioni sempre più stringenti, e all’aggiornamento del Pniec al 2040. “C’è necessità di rendere operativa la commissione Pniec, concentrata sul permitting degli impianti e la necessità di una miglioramento culturale sotto il profilo della sindrome Ninby”. Un superamento necessario per il riesame dell’Aia delle centrali a gas, per il revamping degli impianti eolici e fotovoltaici e per affrontare il tema delle aree idonee. Infine per Cagnoli il bilancio energetico nazionale deve essere coerente con quelli regionali e comunali.

Far ripartire gli investimenti

Sul ruolo delle Regioni si è soffermato anche il direttore generale di Elettricità Futura Andrea Zaghi. “Il coinvolgimento delle Regioni negli obiettivi di decarbonizzazione – ha detto Zaghi – è particolarmente importante. L’innalzamento del target europeo di riduzione delle emissioni rappresenta infatti per il nostro Paese un’opportunità concreta per far ripartire gli investimenti e generare nuovi posti di lavoro”. Ha ribadito che “il nostro settore è pronto alle ambiziose sfide del Green Deal”, ma “serve una forte volontà delle istituzioni, norme semplici e coerenti e una piena condivisione degli obiettivi con i funzionari delegati al permitting”. Infine Zaghi ha ipotizzato un ritorno al burden sharing regionale e ha chiesto che l’agro fotovoltaico sia sostenuto con lo strumento delle aste del Gse.

“Rispetto ai temi delle Comunità energetiche e degli autoconsumatori che agiscono in forma collettiva, Utilitalia ha seguito il formarsi delle disposizioni delle Direttive, ha contribuito con un corposo studio al dibattito pubblico che ha portato all’adozione dell’attuale disciplina sperimentale e, a breve, intende fornire ulteriori elementi comparativi sul recepimento delle Direttive a livello europeo”, ha osservato Mattia Sica, direttore settore Energia, Reti e Tecnologie di Utilitalia. “La Federazione sta inoltre collaborando con Arera e Gse per la messa a punto delle regole in capo ai distributori per l’avvio operativo delle Comunità energetiche Rinnovabili (Cer) e dell’Autoconsumo collettivo”.

Ha chiuso la prima parte del Web talk, coordinata dal vice direttore di Askanews Gianni Todini, il presidente di Arera Stefano Besseghini il quale ha sottolineato la “dimensione incrociata” delle Rec (comunità energetiche rinnovabili) e delle Cec (comunità energetiche cittadine)”. Sottolineando che entrambi i concetti vanno coniugati con quello di “territorio”. Per questo “c’è bisogno di fare uscire il dibattito dal mondo dei tecnici e farlo arrivare alla popolazione”.