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La svolta green di Papa Francesco

Il Vaticano si impegna a ridurre a zero le emissioni nette prima del 2050, attraverso l’uso razionale delle risorse naturali come l’acqua e l’energia, efficienza energetica, mobilità sostenibile, economia circolare

di Goffredo Galeazzi

“L’attuale pandemia e il cambiamento climatico, che hanno rilevanza non solo ambientale, ma anche etica, sociale, economica e politica, incidono, soprattutto, sulla vita dei più poveri e fragili”. E’ la convinzione di Papa Francesco espressa in un videomessaggio in occasione dell’”High Level Virtual Climate Ambition Summit” organizzato da Nazioni unite, Gran Bretagna e Francia, in collaborazione con Cile e Italia, a 5 anni dall’adozione dell’Accordo di Parigi. “Oltre ad adottare alcune misure che non possono più essere rimandate, è necessaria una strategia che riduca le emissioni nette a zero (emissioni nette zero). È giunto il momento di cambiare rotta. Non priviamo le nuove generazioni della speranza in un futuro migliore”, ha aggiunto il Papa. In concreto – ha ricordato – “lo Stato della Città del Vaticano si impegna a ridurre a zero le emissioni nette prima del 2050, intensificando gli sforzi di gestione ambientale, già in corso da allora alcuni anni fa, che rendono possibile l’uso razionale delle risorse naturali come l’acqua e l’energia, efficienza energetica, mobilità sostenibile, rimboschimento ed economia circolare anche nel gestione dei rifiuti”.

La cura della ‘casa comune’

In un’ intervista all’Osservatore Romano, il vescovo Fernando Vérgez Alzaga, segretario generale del “municipio” dello Stato pontificio, ha illustrato nel dettaglio la svolta green. Ispirata all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco è riassunta nel documento per la cura della ‘casa comune’. Nello specifico prevede: rinnovo del parco macchine con vetture elettriche e ibride, colture biologiche e un impianto di irrigazione che abbatte gli sprechi. E ancora: riciclo delle acque delle fontane, risparmio energetico tramite l’installazione di pannelli solari e l’adozione di impianti con apparati a led e sensori crepuscolari di illuminazione, sostituzione degli impianti di condizionamento che utilizzano i gas derivati dai clorofluorocarburi e raccolta differenziata. “Il Governatorato ha soprattutto adeguato, o lo sta facendo, le varie aree di competenza in cui è diviso, ai principi dell’enciclica dedicata alla cura e al rispetto della casa comune”, ha spiegato Fernando Vérgez Alzaga.

La cura delle aree verdi

“Per esempio, un settore in cui abbiamo applicato questi principi è quello dell’attività agricola dello Stato della Città del Vaticano, che si svolge esclusivamente attraverso la direzione delle Ville pontificie”. La cura delle aree a verde e delle attività connesse in Vaticano prevede la progressiva riduzione di prodotti fitosanitari. L’obiettivo è favorire lo sviluppo di un articolato sistema di lotta integrata che contribuisce alla salvaguardia dell’ecosistema esistente. E ciò con l’inserimento di insetti antagonisti, fitofarmaci atossici-selettivi, rotazione colturale ed uso di varietà colturali resistenti.

No allo spreco di acqua

Altro progetto verde è il nuovo impianto di irrigazione dei Giardini vaticani. Ha permesso di modernizzare la rete idrica inserendo nuove tecniche di gestione, ottenendo un risparmio di acqua e un più adeguato dosaggio a seconda del tipo di coltura. E sempre per quanto riguarda l’acqua, “abbiamo provveduto a un’attenta riduzione dello spreco con l’uso razionale mediante l’installazione di circuiti chiusi per il riciclo delle acque destinate alle fontane dei Giardini vaticani”, spiega il monsignore. Inoltre “è prevista, entro l’anno, la riqualificazione della rete di distribuzione di irrigazione e dell’antincendio. Un altro passo verso un uso oculato è stato quello compiuto già dal 2016 nella mensa di servizio dei dipendenti del Governatorato. E’ stato infatti adottato un sistema di erogazione attraverso distributori grazie ai quali il dipendente si serve da solo e prende direttamente le bevande con il proprio bicchiere, diminuendo così drasticamente gli sprechi”.

Raccolta differenziata in tutti gli uffici

E’ già in funzione la raccolta differenziata effettuata in tutte le direzioni e gli uffici. Precede lo smaltimento differenziato dei rifiuti, sia normali (organico, plastica, carta e materiali ferrosi) sia speciali/pericolosi (oli esausti, pneumatici, metalli, plastica, batterie, rifiuti ospedalieri). L’incentivazione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani è arrivata al 65% nel 2020 con l’obiettivo di raggiungere il 75% entro il 2023. Con la raccolta dell’umido e gran parte dei tagli delle potature, viene prodotto il terriccio da compost. Servirà come concime di qualità per i giardini vaticani e di Castel Gandolfo.

Quanto al risparmio energetico, “abbiamo già fatto passi avanti nel sistema di illuminazione, e questo ci ha permesso di ridurre notevolmente i consumi”, racconta il vescovo. Dal 2018, la nuova illuminazione della volta della Cappella Sistina ha consentito un risparmio di circa il 60% dei costi energetici e delle emissioni di gas serra. In più anche un rallentamento considerevole dell’invecchiamento degli affreschi. La nuova illuminazione di Piazza S. Pietro, del Colonnato del Bernini e dell’interno della Basilica di San Pietro ha permesso un risparmio energetico tra il 70 e l’80%.

Pannelli solari sul tetto dell’Aula Paolo VI

Un’altra fonte di risparmio energetico è costituita dai 5mila mq di pannelli solari installati sul tetto dell’Aula Paolo VI. Rendono autosufficiente dal punto di vista energetico la grande aula delle udienze, instradando inoltre il surplus prodotto anche agli edifici limitrofi. In tal modo si ha un risparmio di 80 tonnellate di petrolio all’anno.

Inoltre, “dal 2009 è attivo, presso il Centro industriale, un impianto che viene chiamato di ‘raffreddamento solare’. Si tratta di 78 collettori solari termici destinati alla conversione dell’energia solare in energia termica e frigorifera necessari per la climatizzazione della mensa di servizio nel periodo estivo”.

Per quanto riguarda il riscaldamento e il condizionamento degli edifici “si è provveduto alla riqualificazione della Centrale termica dello Stato e alla sostituzione degli impianti di condizionamento che utilizzano i gas derivati dai clorofluorocarburi, responsabili dell’effetto serra”.

Una rete di ricarica per veicoli elettrici

Rispetto a trazione e trasporti, “dal 2014 è stata adottata una progressiva limitazione del traffico dei veicoli dei dipendenti del Governatorato all’interno dello Stato. Dal 2018, poi, è stata creata una rete infrastrutturale di ricarica per veicoli elettrici e ibridi. Attualmente, sono in funzione all’interno dello Stato dieci apparati che offrono venti punti di ricarica. E’ in programma anche il rinnovo del parco macchine dello Stato. Saranno vetture elettriche e ibride in comodato gratuito o noleggio per i servizi di Stato, come per le Poste Vaticane.

La svolta ecosostenibile dello Stato della Città del Vaticano, quest’anno si estende anche ai simboli natalizi. È del tutto green, infatti, il presepe di piazza san Pietro. E’ realizzato solo con elementi biologici (legno, paglia e altri materiali naturali) e con la messa al bando di plastica e polistirolo. Come sottolinea Rafael Ignacio Tornini, responsabile del Servizio giardini e ambiente, “sono stati impiegati solo materiali provenienti dall’isola ecologica o dagli scarti del giardini vaticani”.