Presentato il IV rapporto nazionale sulla Sharing Mobility: boom della micromobilità
Non poteva che essere centrale all’interno del rapporto sulla Sharing Mobility il tema dell’emergenza Covid-19 e di come abbia modificato le abitudini, i comportamenti e la propensione agli spostamenti. Lo studio, redatto dall’Osservatorio nazionale della sharing mobility promosso da ministero dell’Ambiente, ministero dei Trasporti e Fondazione per lo sviluppo sostenibile – da anni costituisce una sorta di database nazionale per monitorare l’andamento della sharing mobility nelle città italiane, approfondendone le principali evoluzioni.
Il rapporto di quest’anno in realtà, presentando dati aggiornati a ottobre 2020 sull’andamento dei servizi della sharing mobility nelle città italiane monitorate (Roma, Milano, Torino, Bologna, Palermo e Cagliari), diventa uno strumento per analizzare gli impatti della pandemia sul settore.
Gli impatti della pandemia
Un primo dato interessante è che, dopo il crollo registrato nei mesi di marzo e aprile, da aprile a settembre i numeri segnalano una ripresa significativa dei servizi di sharing mobility (carsharing, scootersharing monopattini in sharing, bikesharing) in tutte le città. Anche se solo due città – Milano e Palermo – sono riuscite a tornare ai livelli pre epidemia. Va anche detto che i dati riferiti ai primi quindici giorni di ottobre sembrano far trapelare un nuovo rallentamento, probabilmente da mettere relazione con i contagi della seconda ondata.
In questo contesto monopattini, scooter e bici condivisi sono percepiti come i mezzi più sicuri anti contagio. In una scala da 1 (poco sicuro) a 5 (molto sicuro) i mezzi di micromobilità hanno un punteggio pari a 3,3. Appena di poco inferiore ai veicoli privati (4,4), avanti rispetto alle auto condivise (2,6) e ai mezzi del trasporto pubblico (1,8) considerati i meno sicuri in assoluto.
Carsharing in ripresa
Come nelle precedenti edizioni il rapporto traccia una panoramica complessiva sull’ offerta di sharing mobility in Italia. Nel 2019, rispetto all’anno precedente, sono cresciute del 3% le flotte di veicoli in modalità free-floating e del 7% quelle station based. Complessivamente si è registrato un aumento delle iscrizioni di quasi il 29%, mentre Milano e Roma hanno messo a segno insieme 10 milioni di noleggi annui. I dati riferiti a settembre e ottobre 2020 testimoniano una ripresa rispetto al picco negativo di aprile, pur rimanendo complessivamente a livello nazionale circa il 20% sotto i livelli di febbraio.
Boom dei mezzi di micromobilità
In forte espansione è risultata la micromobilità, percepita come la soluzione più efficace considerando il traffico cittadino.
Bilancio positivo per il bikesharing. Nel 2019 la flotta a disposizione è più che triplicata rispetto al 2015, raggiungendo circa 35 mila bici. Le bici elettriche in condivisione sono 5.413 e di queste il 70% appartiene a servizi free-floating. In crescita significativa anche le iscrizioni dei cittadini (+60%).
Il monopattino-sharing, sbarcato in Italia a fine 2019, al pari con il bikesharing è il servizio di micromobilità più in crescita nel periodo post lockdown: tra dicembre 2019 e settembre 2020 i monopattini in condivisione sono passati da 4.900 a 27.150.
Boom anche per lo scootersharing: i veicoli in condivisione sono passati da 150 nel 2015 a oltre 5.000 (+126% rispetto al 2018), di cui oltre il 95% è elettrico. Triplicato rispetto al 2018 il numero di noleggi dei motorini in condivisione che hanno raggiunto quota 3 milioni.