L’esperienza di un’associazione romana nata come ciclofficina popolare nel cuore di Roma
Andare in bici è molto più che pedalare, diventa uno strumento per vivere in un modo nuovo la città. Succede a Roma, in pieno centro storico dove un’associazione – i Ciclonauti – porta avanti da molti anni un’esperienza che parte sì dalla bici, ma di fatto mette insieme tante altre cose: attenzione all’ambiente, sostenibilità, economia circolare, senso di comunità.
I Ciclonauti è un’associazione nata nel 2007 come ciclofficina. Non è un negozio dove si porta a riparare la propria bici o se ne acquista una nuova. E’ un luogo di condivisioni di saperi e competenze dove si può imparare a prendersi cura della propria bici. Qui il ciclista ha a disposizione gli attrezzi, i pezzi di ricambio e i componenti necessari per ripararla, guidato se necessario dai ciclonauti.
Chi arriva in ciclofficina può occupare una delle postazioni disponibili. Se sa cosa fare lavora da solo. In alternativa, ha il supporto di un ciclonauta, un volontario che gli “dà una mano” con l’obiettivo di renderlo autonomo nella manutenzione. Tutti infatti possono imparare a riparare una gomma bucata, regolare i cavi dei freni, sostituire un copertone risparmiando tempo e denaro.
“La nostra esperienza nasce da una convinzione: considerare la bicicletta non solo come mezzo da utilizzare per gli spostamenti quotidiani ma anche come chiave per interpretare in modo nuovo la città e la comunità. A questo si unisce anche l’attenzione all’ambiente, a non inquinare, a ridurre gli impatti prodotti: ecco perché il riutilizzo, o nei casi più estremi il riciclo, della bicicletta diventa un elemento fondamentale di quello che facciamo”, ci racconta Fiorella, una dei Ciclonauti.
Le vecchie bici arrivano ai Ciclonauti sostanzialmente in due modi. Spesso sono gli stessi proprietari a contattare direttamente l’associazione per consegnare o chiedere di andare a recuperare bici inutilizzate, a volte inservibili, mettendole così a disposizione degli altri piuttosto che buttarle.
Un altro canale di raccolta è rappresentato dalla raccolta dei rifiuti
L’associazione ha un accordo con Ama che le consente – quando ci sono le domeniche di raccolta dei rifiuti ingombranti nelle piazze – di recuperare le bici di cui i romani vogliono disfarsi. In questi casi i Ciclonauti prendono in consegna anche le bici cannibalizzate, poco più che rottami. Le trasformano in un nuovo mezzo di trasporto integrando le parti mancanti.
“In media, mi riferisco al pre-Covid, arrivano in officina circa 15 di biciclette al mese che vengono messe a disposizione di chi non me ha una e s’impegna a ripararla. In pratica ad adottarla. A lavorarci per rimetterla in sesto, se necessario con il nostro aiuto, e utilizzando tutti i componenti disponibili in officina,” continua Fiorella.
Altrimenti, se si tratta di bici inservibili, ne verranno recuperate le componenti ancora in buono stato con l’obiettivo di re-impiegarle nella riparazione di altre bici. Per i copertoni i Ciclonauti hanno dato vita a una collaborazione con un’azienda piemontese – Cingomma – che li usa per realizzare cinte e oggetti di design.