ansia climatica

L’ansia climatica colpisce 7 giovani su 10

Sono sempre più i ragazzi – ma anche bambini –  sviluppano disagi psicologici dovuti agli effetti dei cambiamenti climatici. La cura migliore è l’azione

Quando una giovane australiana residente a Londra si rese conto dell’entità  degli incendi che avevano devastato la sua terra d’origine provocando la morte di mezzo miliardo di animali ebbe una crisi di pianto. La vicenda, raccontata alcuni mesi fa dal giornale inglese The Guardian  è uno degli esempi di disagio psicologico legato all’ansia climatica. La paura che i cambiamenti climatici stiano spingendo la Terra oltre i suoi limiti ecologici.

Un disagio che non riguarda solo i ragazzi che hanno vissuto in prima persona eventi traumatici quali incendi o inondazioni. Riguarda anche giovani che sviluppano ansia e depressione pensando al futuro del nostro pianeta. Secondo una recente indagine più del 70% dei ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni nel Regno Unito provano ansia, stress, depressione e un senso di impotenza pensando al proprio futuro e alle conseguenze dei cambiamenti climatici.

Molte storie di disagio psicologico e mentale legate all’ansia climatica sono state raccontate nella Youth Environment Assembly organizzata da The Children and Youth Major Group to the UN Environment Programme (Unep) tenuta alcune settimane fa.

Più di 7.000 giovani provenienti da 180 diversi Paesi hanno chiesto di considerare l’ansia climatica una conseguenza diretta dei cambiamenti climatici e hanno condiviso le strategie da loro utilizzate per affrontarla. Come riconnettersi quanto più possibile con la natura, rimanere informati e condividere le proprie preoccupazioni con gli altri.

L’educazione sul clima nelle scuole

Ma la vera cura per l’ansia sta nel concentrarsi sulle azioni che si possono intraprendere. Al riguardo i ragazzi ritengono che la scuola possa fare molto al riguardo. Ad esempio inserendo l’educazione sul clima nei programmi scolastici e attivando campagne di sensibilizzazione.

D’altronde ancora il Guardian riportava mesi fa la testimonianza di uno psicologo inglese  che aveva cominciato a ricevere richieste di aiuto da parte dei genitori che non sapevano come gestire le ansie legate al clima manifestate dai loro bambini. Non solo adolescenti ma anche bambini di pochi anni che mostravano livelli preoccupanti di disagio e stress.

Un’altra recente indagine, The Rise of Eco-Anxiety, ha mostrato come più di 500 giovani studenti dai 15 ai 25 anni  provenienti da diversi 52 Paesi stanno rispondendo psicologicamente agli effetti della crisi climatica.

Quattro studenti su cinque  si sentono demoralizzati quando pensano ai cambiamenti climatici e quasi la stessa percentuale è consapevole che questa paura incida sul benessere mentale. Fortunatamente però 3 su 5 vedono un aspetto positivo: ritengono che anche la singola azione può fare la differenza.