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Dai cellulari alla mobilità elettrica. Il dado è tratto

Xiaomi, il colosso cinese famoso per i suoi smartphone, ha ufficializzato il piano per costruire l’auto elettrica. Ci pensa anche Huawei

Dai cellulari alla mobilità elettrica. Il dado è tratto. Xiaomi, il colosso cinese dell’elettronica di consumo, famosa nel mondo per i suoi smartphone con un favorevole rapporto qualità/prezzo, ha ufficializzato il piano per costruire l’auto elettrica. A confermare l’indiscrezione diffusa dalla Reuters qualche giorno fa, è la stessa Xiaomi. Sul suo profilo Twitter, infatti, ha pubblicato il documento che riporta alcuni dettagli del piano.

Budget di 10 miliardi di dollari

Xiaomi, per l’approdo nel mercato delle auto elettriche ha stanziato un budget di 10 miliardi di dollari, che dovrebbe essere speso in un arco temporale di 10 anni. L’importo sarà utilizzato per sviluppare il powertrain elettrico, il software di gestione del veicolo e quello che governa il sistema multimediale. Per portare avanti al meglio il progetto Electric Vehicle, Xiaomi ha creato una specifica divisione denominata Xiaomi Smart Electric Vehicles. Con lo stesso amministratore delegato, ossia Lei Jun.

Anche Huawei, il più grande produttore mondiale di apparecchiature per le tlc, colpito dalle sanzioni statunitensi, prevede di realizzare veicoli elettrici con il proprio marchio. E potrebbe lanciare alcuni modelli già quest’anno. L’indiscrezione, come riferisce Reuters che riporta le affermazioni di quattro fonti, è stata smentita, almeno parzialmente, dalla stessa Huawei.

Le prime auto elettriche entro il 2023

Tornando a Xiaomi, secondo il fondatore e a.d. Lei Jun, l’esperienza dell’azienda nella produzione di hardware aiuterà ad accelerare la progettazione e la produzione delle auto elettriche, che dovrebbero approdare sul mercato entro il 2023. A sostenere il colosso asiatico dell’elettronica di consumo interverrà un’altra compagnia asiatica con una solida esperienza nel mercato dell’auto, ossia la Great Wall Motors. L’accordo tra le due compagnie dovrebbe essere ufficializzato a breve. Prevedrà anche la costruzione di un nuovo stabilimento dove verranno realizzate le elettriche a marchio Xiaomi.

Secondo due persone a conoscenza del dossier, riferisce Reuters, Huawei Technologies è in trattative con Changan Automobile (di proprietà statale) e altre case automobilistiche. Vorrebbe utilizzare i loro stabilimenti per realizzare veicoli elettrici con il suo marchio. Huawei sta anche discutendo con BluePark New Energy Technology del gruppo BAIC, sostenuto da Pechino, per produrre i veicoli elettrici. Secondo le fonti, il colosso dell’elettronica di consumo, lo scorso novembre, avrebbe co-fondato insieme a Changan e al produttore di batterie Catl una divisione preposta alla produzione di vetture elettriche. Huawei avrebbe quindi iniziato a progettare internamente gli EV e ad avvicinarsi ai fornitori locali, con l’obiettivo di lanciare ufficialmente il proprio modello già quest’anno. L’artefice di tutto sarebbe Richard Yu, ceo della divisione consumer della compagnia.

Huawei inserita nella lista nera Usa

Il piano annuncia un cambiamento di direzione potenzialmente importante per Huawei dopo quasi due anni di sanzioni statunitensi che hanno tagliato il suo accesso alle principali catene di approvvigionamento, costringendola a vendere una parte della sua attività di smartphone per mantenere in vita il marchio. Huawei è stata inserita in una lista nera commerciale dall’amministrazione Trump per problemi di sicurezza nazionale. Molti dirigenti del settore vedono poche possibilità che i blocchi alla vendita di miliardi di dollari di tecnologia e chip statunitensi all’azienda cinese, che ha negato ogni illecito, vengano annullati dal presidente Biden.

Un portavoce di Huawei ha negato che l’azienda abbia intenzione di progettare auto elettriche o produrre veicoli a marchio Huawei. “Huawei non è un produttore di auto – recita il comunicato stampa – tuttavia, attraverso l’Ict (tecnologia dell’informazione e della comunicazione), miriamo a essere un fornitore di componenti digitali orientati all’auto e a nuovi componenti aggiuntivi, consentendo ai costruttori di auto di realizzare veicoli migliori”.

Ridurre l’inquinamento atmosferico

Le aziende tecnologiche cinesi hanno intensificato la loro attenzione verso i veicoli elettrici perché Pechino li promuove come strumento per ridurre l’inquinamento atmosferico. Secondo gli analisti, entro il 2025 in Cina le vendite di veicoli a propulsione alternativa, che comprendono gli elettrici, gli ibridi plug-in e quelli a idrogeno, dovrebbero arrivare a quota 20%.