Le rinnovabili prima fonte. Il Gse ha pubblicato la composizione del mix utilizzato per la produzione dell’energia elettrica
Il sistema elettrico italiano è sempre più verde. Nonostante la decarbonizzazione non proceda spedita come dovrebbe, la composizione del mix energetico iniziale nazionale dell’energia elettrica immessa in rete relativo agli anni di produzione 2019 e 2020 – ossia l’insieme di fonti primarie utilizzate per la produzione elettrica – mostra sensibili cambiamenti.
Le fonti rinnovabili, rende noto il Gse, passano dal 41,74% del 2019 al 45,04% del 2020; il gas naturale dal 43,20% al 42,28%; il carbone dal 7,91% al 6,34%; il nucleare dal 3,55% al 3,22%; i prodotti petroliferi dallo 0,50% allo 0,48%; altre fonti dal 3,10% al 2,64%. A titolo di confronto il fuel mix del 2008, primo anno rendicontato, vedeva per le Fer una quota di appena il 26,8%, un 47,8% per il gas e un 13,3% per il carbone.
Obiettivi nazionali sulle rinnovabili
Per il raggiungimento degli obiettivi nazionali sulle rinnovabili, sottolinea il Gse, si fa riferimento al consumo interno lordo nazionale e non all’energia elettrica immessa nel sistema elettrico.
Per il calcolo del mix energetico nazionale sono stati utilizzati per l’energia elettrica immessa in rete relativa alla produzione nazionale, i dati trasmessi dai produttori al Gse e i dati relativi agli impianti di produzione non soggetti agli obblighi di comunicazione (convenzionati Cip 6/92, in regime di scambio sul posto e fotovoltaici con potenza attiva nominale fino a 1 MW incentivati con il V Conto Energia). Per l’energia elettrica netta importata, si fa riferimento ai dati Eurostat ai quali il Gse ha attribuito il mix energetico europeo.