L’Italia alla sfida climatica: 10 oasi urbane in 10 città

Presentato a Milano il progetto Coop. Entro dicembre saranno piantati 10 mila alberi per combattere la crisi climatica e riqualificare aree degradate

Restituire un po’ di verde alle città italiane e allo stesso tempo riqualificare aree degradate. È l’obiettivo del progetto Oasi Urbane che prevede di piantare entro dicembre in 10 città italiane 10 mila alberi, alleati essenziali per contrastare la crisi climatica. E per creare zone rinaturalizzate che rendano più vivibili le città nelle ondate di calore estivo e assorbano la pioggia violenta.  

La piantumazione dei primi 1.000 alberi è iniziata da Milano in due luoghi simbolici, Casa Chiaravalle e il Bosco di Rogoredo. A piantare materialmente gli alberi sono stati 150 ragazzi under 30 arrivati da tutta Italia nel capoluogo lombardo con Coop: soci e simpatizzanti. 

Casa Chiaravalle è il più grande bene confiscato alla mafia in Lombardia. Luogo di accoglienza di donne vittime di violenza, nel tempo si è trasformato anche in un centro di attività culturali e aggregative aperte a tutti: anziani, immigrati e richiedenti asilo. Un simbolo dell’accoglienza e dell’inclusione “senza muri” che ha anche un grande spazio verde, in parte agricolo, in parte forestale, dove si svolge l’attività dei volontari. 

Il bosco di Rogoredo invece, noto come il bosco della droga, da qualche anno è al centro di un percorso di recupero dell’area sia dal punto di vista della sicurezza che naturalistico. Proprio in questo filone si inserisce la rinaturalizzazione realizzata dai giovani. 

L’evento ha anche ottenuto il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e del Comune di Milano, come appuntamento collaterale della Pre-Cop26 delle Nazioni Unite, che si svolge nella stessa settimana e che ha visto arrivare a Milano 400 ragazzi provenienti da 198 Paesi, chiamati dalle Nazioni Unite a dire la loro sul tema ambientale.

La tre giorni milanese del progetto si è conclusa con una lectio magistralis tenuta dal neurobiologo vegetale Stefano Mancuso su come il piantare boschi sia una delle soluzioni più alla nostra portata per combattere il cambiamento climatico.

Avete fatto l’azione più intelligente ed efficiente per combattere il riscaldamento globale”, ha osservato Stefano Mancuso.” È un cammino lungo, 10 mila piante non basteranno, ma segnano un inizio. Attraverso questo tipo di operazioni si potrebbe davvero cambiare il mondo e il nostro futuro. Le piante sono il motore della vita e senza di loro il pianeta diventerebbe in breve tempo una roccia sterile. Metre l’incremento degli alberi permetterebbe la riduzione dell’anidride carbonica in atmosfera”.

“Questi ragazzi rappresentano una parte importante della cooperazione”, ha osservato Maura Latini, amministratrice delegata di Coop Italia. “Hanno fatto un lavoro grandissimo non solo piantando alberi ma anche ripulendo le aree interessate, che in alcuni casi erano piene di rifiuti. Per Coop questo è un momento importante di passaggio a gesti concreti nei nostri territori: assieme ai consumatori possiamo contribuire a cambiare il mondo. Piantare alberi non è certo la sola soluzione per il cambiamento climatico. Può essere un modo per guadagnare tempo e capire come modificare in modo efficace il nostro stile di vita e il nostro modello economico”. 

La prossima tappa del progetto sarà i primi di novembre a Torino. Entro dicembre le altre città coinvolte saranno Ancona, Bari, Firenze, Genova, Livorno, Perugia, Piacenza e Roma.