E-Commers

L’e-commerce alimenta il consumo di suolo nelle città

Il peso delle infrastrutture logistiche legate all’e-commerce e il recupero delle aree dismesse 

Nell’ultimo anno in Italia cemento e asfalto hanno sigillato 56,7 km quadrati, più di 15 ettari al giorno. In pratica secondo gli ultimi dati Ispra – richiamati in occasione della Giornata mondiale del suolo che si è celebrata il 5 dicembre – nel 2020 si sono persi quasi 2 metri quadrati di aree naturali e agricole ogni secondo. 

Un fenomeno che merita particolare attenzione è rappresentato dalla costruzione di infrastrutture legate alla logistica effetto del crescente utilizzo delle piattaforme di e-commerce. I grandi poli logistici peraltro necessitano di strade di accesso, piazzali. Tra il 2012 e il 2019 – secondo i dati del rapporto “Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” nelle regioni del nord ovest il 3,5% del consumo di suolo va ricondotto a questa tipologia di interventi.

L’Emilia Romagna risulta essere la regione con la quota più alta di consumo di suolo. Dovuto ad attività di logistica: 4% tra il 2012 e il 2019. 

Le strutture logistiche si sviluppano soprattutto ai margini delle città, in zone periurbane e vicine a grosse arterie stradali, spesso convertendo spazi agricoli. Il 75% del suolo consumato dai centri logistici si concentra in una fascia di 10 chilometri compresa tra i 2 e i 12 chilometri di distanza dai principali centri urbani.

Un trend che va invertito favorendo il riuso degli edifici esistenti e avviando processi di rigenerazione urbana e di ripristino dei tessuti esistenti. Secondo il dipartimento di Architettura e Studi urbani del Politecnico di Milano, in Lombardia esistono più di 3.393 aree dismesse che occupano una superficie di 4.984 ettari in 650 Comuni, un terzo delle quali nella sola provincia di Milano. Una superficie pari a 10 volte quella occupata dagli insediamenti logistici realizzati nell’ultimo decennio.