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Auto elettriche: vendite triplicate in 3 anni

A dicembre in Europa comprate più macchine elettriche che diesel

Nel 2021 ogni settimana nel mondo sono state vendute 130 mila auto elettriche. Lo stesso numero di quelle vendute in tutto il 2012. I 6,6 milioni di auto elettriche acquistate lo scorso anno rappresentano il triplo rispetto a tre anni fa. Ma soprattutto cresce la quota di mercato dell’elettrico sul totale. Se nel 2019 le auto elettriche erano pari solo al 2,5% delle vendite complessive, nel 2021 sono state quasi il 9% del mercato automobilistico. I dati forniti da Iea – International Energy Agency – fotografano il settore e permettono di delineare gli scenari futuri.

Dove si vendono le auto elettriche

Cina ed Europa sono i mercati che trainano le vendite. Dei 6,6 milioni di auto più della metà – 3,4 milioni – sono state vendute in Cina. La quota di mercato delle auto elettriche su base mensile è balzata dal 7,2% di gennaio a circa il 20% di dicembre. Risultati raggiunti grazie all’estensione degli incentivi da parte di Pechino e dall’offerta di auto di piccole dimensioni e a prezzi molto contenuti. Solo 4 mila euro il prezzo della Wuling Hongguan, la city car elettrica made in China più venduta al mondo.

Con 2,3 milioni di auto elettriche comprate, l’Europa è il secondo mercato mondiale. A dicembre un’auto su 5 acquistata in Europa era elettrica, superando per la prima volta i dati dei veicoli diesel.

Le auto elettriche hanno rappresentato il 17% delle vendite totali in Europa, con differenze significative tra Paesi. La Norvegia è al 72%, Svezia e Paesi Bassi rispettivamente al 45% e al 30%.  La Germania ha la quota di mercato più alta tra i grandi mercati europei (25%), seguita da Regno Unito e Francia (15%), Italia (8,8%) e Spagna (6,5%).

Guardando agli altri mercati, le auto elettriche rappresentano meno del 2% delle vendite totali. Per scendere sotto all’1% in grandi paesi come Brasile, India e Indonesia. 

Le criticità del settore

Se il settore delle auto elettriche ha un andamento rassicurante, ci sono però segnali di allarme provenienti soprattutto dalle catene di approvvigionamento. Alcune criticità colpiscono l’intera industria automobilistica. Nel 2021, ad esempio, il prezzo dell’acciaio è raddoppiato, quello dell’alluminio aumentato del 70% e quello del rame di oltre il 33%.

Per le auto elettriche si aggiungono anche altri problemi, tra cui l’aumento dei prezzi dei materiali necessari per produrre le batterie. Il prezzo del carbonato di litio è aumentato del 150% su base annua, quello della grafite del 15% e quello del nichel del 25%.

Come evidenziato dell’Iea già nel 2025, potrebbero verificarsi carenze di litio e cobalto. Da qui la necessità di incrementare l’estrazione di minerali, ma anche di agire sull’intera catena produttiva dei veicoli elettrici. Dalla lavorazione dei metalli rari alla produzione di catodi e anodi, dalla produzione di celle all’assemblaggio dei veicoli. Solo agendo su ognuno di questi settori, ammonisce Iea, si eviteranno colli di bottiglia che ostacolerebbero il passaggio alla mobilità elettrica.