energia rinnovabile

REPowerEU in Italia: 345 miliardi e 470.000 nuovi occupati

Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura: siamo pronti a impegnarci per accelerare la transizione

Secondo il piano europeo REPowerEU 2030 l’obiettivo per l’Italia è aggiungere 85 GW di rinnovabili entro il 2030 arrivando così all’84% di elettricità verde nel mix elettrico.

“L’accelerazione sulle rinnovabili prevista nel piano europeo avrà benefici per l’economia, la società e l’ambiente.  Sono 309 miliardi di euro di investimenti cumulati al 2030 del settore elettrico e della sua filiera industriale, 345 miliardi di benefici economici cumulati al 2030 in termini di valore aggiunto per filiera e indotto, e crescita dei consumi nazionali, 470.000 nuovi posti di lavoro nella filiera e nell’indotto elettrico nel 2030 (che si aggiungeranno ai circa 120.000 di oggi) e una riduzione del 75 % delle emissioni di CO2 del settore elettrico nel 2030 rispetto al 1990”.

Queste le parole di Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura, nel suo intervento tenuto nel corso dell’assemblea pubblica di Elettricità Futura tenutasi il 21 giugno a Roma. Al centro della giornata l’analisi della roadmap 2030 per l’elettrico e i vantaggi per l’Italia.

Gentiloni: il futuro è elettrico

L’appello dell’Europa al settore elettrico italiano è stato condiviso in Assemblea da Paolo Gentiloni, Commissario Ue per gli affari economici e monetari: “Sul fronte delle rinnovabili, l’Italia ha un enorme potenziale di sviluppo che finora è riuscita a esprimere soltanto in parte. Ma dalle risorse straordinarie messe a disposizione da Next Generation EU può arrivare la svolta. È per questo che l’attuazione del PNRR è un’occasione che il Paese non può mancare nell’ottica della transizione ecologica, della sicurezza nazionale e del rilancio economico. Il futuro è elettrico, e sarà alimentato dalle rinnovabili. Paradossalmente, la guerra in Ucraina ha dato un’ulteriore spinta in questa direzione. Quelli che potevano apparire come obiettivi distanti – al 2030 o al 2050 – sono diventati tremendamente attuali”.

Cingolani: più rinnovabili, meno fossili

 “Più acceleriamo sulle rinnovabili, più saremo liberi di ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili”, ha sottolineato nel suo intervento Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica. “Si tratta di un’equazione: la decarbonizzazione deve procedere secondo i programmi europei e bisogna tenere in piedi anche la filiera industriale del Paese. La transizione deve essere giusta, non si può fare una transizione a spese dei lavoratori. Queste due necessità devono andare di pari passo: è il momento della coesione tecnica per trovare le roadmap più sostenibili.”

Aumentare la capacità di accumulo

Nel corso dell’assemblea è stato presentato lo studio Accenture REPowerEU per l’Italia: Scenari 2030 per il sistema elettrico. “Nei prossimi anni – ha precisato Claudio Arcudi, Resources Client Group Lead Accenture ICEG – ci sarà una maggiore elettrificazione dei consumi derivante anche dall’incremento di pompe di calore e auto elettriche con un fabbisogno complessivo di energia elettrica fino a 360 TWh nel 2030. Dallo studio Accenture emerge inoltre che l’Italia dovrà installare circa 80 GWh di nuova capacità di accumulo al 2030 per integrare efficientemente gli 85 GW di nuova potenza rinnovabile nel sistema elettrico.

Rinnovabili e tutela del paesaggio

Fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi in tema di rinnovabili la semplificazione della burocrazia e delle autorizzazioni. Così come occorre superare il preconcetto che vede lo sviluppo degli impianti rinnovabili in contrapposizione alla tutela del paesaggio. Tema affrontato da Stefano Ciafani, presidente Legambiente, che ha approfondito il tema dell’accelerazione della transizione a livello locale.

REPowerEU in Italia: 345 miliardi di benefici economici e 470.000 nuovi occupati

Re Rebaudengo, presidente Elettricità futura: siamo pronti a impegnarci per accelerare la transizione

Secondo il piano europeo REPowerEU 2030 l’obiettivo per l’Italia è aggiungere 85 GW di rinnovabili entro il 2030 arrivando così all’84% di elettricità verde nel mix elettrico.

“L’accelerazione sulle rinnovabili prevista nel piano europeo avrà benefici per l’economia, la società e l’ambiente.  Sono 309 miliardi di euro di investimenti cumulati al 2030 del settore elettrico e della sua filiera industriale, 345 miliardi di benefici economici cumulati al 2030 in termini di valore aggiunto per filiera e indotto, e crescita dei consumi nazionali, 470.000 nuovi posti di lavoro nella filiera e nell’indotto elettrico nel 2030 (che si aggiungeranno ai circa 120.000 di oggi) e una riduzione del 75 % delle emissioni di CO2 del settore elettrico nel 2030 rispetto al 1990”.

Queste le parole di Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura, nel suo intervento tenuto nel corso dell’assemblea pubblica di Elettricità Futura tenutasi il 21 giugno a Roma. Al centro della giornata l’analisi della roadmap 2030 per l’elettrico e i vantaggi per l’Italia.

Gentiloni: il futuro è elettrico

L’appello dell’Europa al settore elettrico italiano è stato condiviso da Paolo Gentiloni, Commissario Ue per gli affari economici e monetari. “Sul fronte delle rinnovabili – ha dichiarato Gentiloni – l’Italia ha un enorme potenziale di sviluppo che finora è riuscita a esprimere soltanto in parte. Ma dalle risorse straordinarie messe a disposizione da Next Generation EU può arrivare la svolta. L’attuazione del PNRR è un’occasione che il Paese non può mancare nell’ottica della transizione ecologica, della sicurezza nazionale e del rilancio economico. Il futuro è elettrico e sarà alimentato dalle rinnovabili. Paradossalmente, la guerra in Ucraina ha dato un’ulteriore spinta in questa direzione. Quelli che potevano apparire come obiettivi distanti – al 2030 o al 2050 – sono diventati tremendamente attuali”.

Cingolani: più rinnovabili, meno fossili

 “Più acceleriamo sulle rinnovabili, più saremo liberi di ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili”, ha sottolineato nel suo intervento Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica. “Si tratta di un’equazione: la decarbonizzazione deve procedere secondo i programmi europei e bisogna tenere in piedi anche la filiera industriale del Paese. La transizione deve essere giusta, non si può fare una transizione a spese dei lavoratori. Queste due necessità devono andare di pari passo: è il momento della coesione tecnica per trovare le roadmap più sostenibili.”

Aumentare la capacità di accumulo

Nel corso dell’assemblea è stato presentato lo studio Accenture REPowerEU per l’Italia: Scenari 2030 per il sistema elettrico. “Nei prossimi anni – ha precisato Claudio Arcudi, Resources Client Group Lead Accenture ICEG – ci sarà una maggiore elettrificazione dei consumi derivante anche dall’incremento di pompe di calore e auto elettriche. Il fabbisogno complessivo di energia elettrica salirà fino a 360 TWh nel 2030. Dallo studio Accenture emerge inoltre che l’Italia dovrà installare circa 80 GWh di nuova capacità di accumulo al 2030 per integrare efficientemente gli 85 GW di nuova potenza rinnovabile nel sistema elettrico”.

Rinnovabili e tutela del paesaggio

Fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi in tema di rinnovabili la semplificazione della burocrazia e delle autorizzazioni. Così come occorre superare il preconcetto che vede lo sviluppo degli impianti rinnovabili in contrapposizione alla tutela del paesaggio. Ne ha parlato Stefano Ciafani, presidente Legambiente, che ha approfondito il tema dell’accelerazione della transizione a livello locale.