Inquinamento atmosferico: la lezione che viene da 10 città europee

Come migliorare l’aria che si respira nelle città. È questo il tema al centro del rapporto “Europe’s urban air quality — re-assessing implementation challenges in cities” della European Environment Agency (EEA) che  analizza quanto hanno fatto 10 città europee  – e quanto resta ancora da fare – per ridurre l’inquinamento atmosferico, attuando quanto previsto in materia dalla normativa europea.

Il rapporto EEA mette in luce  le misure adottate e gli strumenti utilizzati dal 2013 ad oggi, così come i risultati conseguiti e gli  obiettivi ancora da raggiungere nelle  città coinvolte: Anversa, Berlino, Dublino, Madrid , Malmö , Milano, Parigi, Plovdiv , Pragae Vienna.

I dati principali

Nell’insieme le misure più frequentemente messe in atto nelle dieci città coinvolte hanno riguardato il trasporto,  il riscaldamento, la ricollocazione degli impianti industriali, l’efficientamento degli impianti, l’uso di carburanti meno inquinanti. Il dato comune che emerge è che – pur con le differenze dovute alle diverse  caratteristiche e problematiche delle varie aree urbane – nella maggior parte delle città più del 50% delle azioni intraprese per ridurre l’inquinamento atmosferico riguarda la mobilità urbana e al traffico. A partire dalle misure volte a ridurre il volume di traffico,  a favorire  il ricorso a modalità di trasporto più sostenibili- prima di tutto la bicicletta -,a incrementare  l’utilizzo del trasporto pubblico. Frequenti anche le iniziative volte a stabilire una diversa gestione dei flussi di traffico o l’introduzione di zone a basse emissioni con forti limiti di velocità e tariffe per l’ingresso nelle aree più congestionate della città.

Il caso di Milano

A Milano in alcune aree centrali sono  state introdotte tariffe di accesso per le auto, mentre i veicoli diesel pre euro 4 non sono comunque ammessi. L’introduzione di queste tariffe ha  consentito di ridurre  del 30% il traffico nel centro città,  cosa che a sua volta ha spinto i milanesi  a un maggior utilizzo della bicicletta. Il servizio di bike-sharing è passato da 10 .700 utenti attivi  nel 2009 a circa 54.000 nel 2016, con circa 20.000 noleggi al giorno. Un incremento sostenuto anche dall’aumento delle piste ciclabili passate da 28 a 167 chilometri.

Purtroppo, come affermato dalla stessa EEA  nello studio del 2018 sulla qualità dell’aria in Europa, la maggior parte degli europei che vivono nelle aree urbane soffre ancora di livelli di inquinamento superiori a quelli raccomandati dalla Organizzazione mondiale della salute (OMS) per la protezione della salute. Tanto che – secondo le stime EEA – la cattiva qualità dell’aria nelle città europee causa ogni anno 400.000 morti premature.

Il Rapporto EEA “Europe’s urban air quality”