Le città muoiono di traffico

La classifica globale delle aree urbane più trafficate: prima Mumbai, seconda Bogotà, trentunesima Roma (prima in Italia e nona in Europa)

Altro che panorami incontaminati che tante aziende usano come cornice per gli spot sugli ultimi modelli di auto. Nell’ultimo decennio la congestione del traffico è aumentata a livello globale. Se vi trovate a Mumbai (India) calcolate il 65% del tempo in più del dovuto per uno spostamento in città. Ma stanno messe male anche Bogotà, in Colombia (63%), Lima, in Perù (58%), Nuova Delhi (58%) e Mosca (56%).

Anche nel Vecchio Continente non si scherza. Nel podio europeo la capitale russa precede Istanbul (53%), Bucarest (48%), San Pietroburgo (47%) e Kiev (46%). Roma è la prima della lista italiana, la nona in Europa e la trentunesima a livello globale. Nella capitale d’Italia gli automobilisti restano inchiodati nelle loro macchine per il 39% di tempo in più del necessario. Seguono, in Italia, Palermo, Messina, Genova e Napoli. Milano invece si trova in sesta posizione con un livello di congestione del traffico costante rispetto al 2017.

La situazione in Europa

Bruxelles, Londra e Parigi si posizionano rispettivamente all’undicesimo, dodicesimo e tredicesimo posto europeo. Meglio di Roma, ma sempre con un consistente impatto ambientale che certo non aiuta a rendere migliore la vita dei cittadini di queste città. E’ il TomTom Traffic Index, il barometro mondiale del traffico nelle aree urbane a fornire la classifica delle città più trafficate nel mondo nel 2018. Riportando in dettaglio la situazione del traffico in 403 città con popolazione al di sopra degli 800 mila abitanti, in 56 Paesi nel mondo.

Per livello di traffico,  la capitale italiana supera Londra, Parigi e New York (rispettivamente al quarantesimo, quarantunesimo e quarantaduesimo posto della classifica mondiale). Le cinque città più congestionate dell’America sono invece Città del Messico (52%), Los Angeles (41%), Vancouver (38%), New York (36%) e San Francisco (34%).

Utilizzati i dati del GPS

A decretare la posizione è il parametro del livello di congestione del traffico, ovvero la differenza, espressa in percentuale, fra il tempo di percorrenza medio (misurato su strade locali, su strade a scorrimento veloce e sulle autostrade) e quello minimo, ossia quando le vie sono libere. Il TomTom Traffic Index viene costruito usando i dati del GPS incorporato nei navigatori. I dati del posizionamento satellitare vengono inviati ai server – usando la connettività del navigatore o quella dello smartphone connesso – e sono elaborati per ricavarne valutazioni sulla circolazione.

Il livello di congestione del traffico è aumentato progressivamente nel corso dell’ultimo decennio, e circa il 75% delle città prese in esame nella nuova edizione del Traffic Index ha livelli di traffico in crescita o stabili tra il 2017 e il 2018, con solo 90 città che registrano una diminuzione.

A Jakarta il traffico diminuisce

Emergono anche differenze significative tra i continenti: per esempio in Asia c’è stata una diminuzione nei livelli di congestione con un abbassamento significativo a Jakarta, mentre in America latina si è registrato un generale incremento, il più importante a Lima.

In prospettiva, la mobilità elettrica, il car sharing e i veicoli autonomi sono considerati risorse fondamentali per fare passi avanti sul fronte del traffico, sottolinea Ralf-Peter Schaefer, vice presidente Traffic Information di TomTom.