Bonifiche, fotovoltaico, design innovativo: ecco la sfida di Milano e Cortina
L’Italia tornerà a organizzare un’edizione delle Olimpiadi: 20 anni dopo i Giochi invernali di Torino 2006 toccherà a Milano e Cortina che hanno largamente battuto Stoccolma-Aare. Che impatto avranno sul sistema Italia? Cambieranno il volto di Milano? Interrogativi a cui bisogna dare una risposta in termini non solo economici ma anche ambientali. Cominciamo dai numeri. Il dossier italiano parla di una spesa di circa 1,3 miliardi di cui 900 milioni provenienti dal Comitato Olimpico Internazionale. A questa cifra vanno aggiunti 340 milioni di investimenti per le opere infrastrutturali e viarie. Dunque una spesa complessiva di circa 1,640 miliardi che dovrebbe essere abbondantemente compensata dai ricavi: si stimano 234 milioni di euro di biglietti e 5,6 miliardi di ricadute economiche sul territorio.
L’arena da 15 mila posti
Bene, ma come si impiegheranno i fondi? Per le gare delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 verranno impiegate 12 diverse sedi, 7 delle quali già esistenti, 2 temporanee, 2 già esistenti ma oggetto di ristrutturazioni complete e solo una di nuova costruzione.
Il più noto progetto di riqualificazione legato ai Giochi olimpici 2026 è la realizzazione del PalaItalia nel quartiere di Santa Giulia, alla periferia Sud-est di Milano. L’arena da 15 mila posti è una struttura privata che fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione, denominato Montecity-Rogoredo. Progettazione e realizzazione sono affidate alla società Risanamento. Le fasi di lavorazione prevedono l’approvazione del piano integrato di intervento da parte del Consiglio comunale e quella del progetto di bonifica, quindi nel 2020 sarà avviata la riqualificazione dell’area. L’inizio dei lavori è previsto per gennaio 2021 e il completamento nel dicembre 2023. Costerà 70 milioni di euro.
Il villaggio per atleti e delegazioni
Saranno costruiti tre villaggi olimpici per alloggiare atleti e delegazioni. Il principale, su una superficie di 19 ettari, sarà a Milano e avrà un grande effetto sulla periferia Sud. Rientra nel progetto di riqualificazione dello Scalo Ferroviario di Porta Romana e ospiterà gli atleti in gara a Milano. Responsabile del processo di progettazione e costruzione è Fs Sistemi Urbani, società controllata al 100% da Ferrovie dello Stato.
Il Villaggio olimpico, da 1260 letti con 70 camere singole e 630 camere doppie, dovrebbe essere completato otto mesi prima dell’apertura dei Giochi. L’avvio dei cantieri è previsto per il giugno 2022. Già deciso anche il futuro della struttura dopo le Olimpiadi: sarà trasformata in un campus residenziale per gli studenti, ovviando alla storica carenza di alloggi per gli universitari.
Un altro intervento di riqualificazione che riguarda Lampugnano, a Milano, sarà il Palasharp, in stato di abbandono da otto anni. Diventerà la Milano Hockey Arena. Nata nel 1985 come Palatrussardi, la struttura da ottomila posti ha ospitato a lungo eventi sportivi, soprattutto partite di basket, e centinaia di concerti. L’investimento, di oltre sette milioni di euro, sarà quasi interamente a spese dei privati. L’inizio dei lavori è previsto per il dicembre 2020 e l’apertura dell’impianto per l’ottobre 2021.
Anche il Mediolanum Forum di Assago entro il 2026 dovrebbe essere ampliato per ospitare il pattinaggio di figura e lo short track. I tecnici del Cio hanno esaminato la struttura che andrà sistemata.
Pannelli fotovoltaici e isolanti
All’Allianz Cloud (ex Palalido), i lavori di riqualificazione termineranno nei primi mesi del 2020: qui potrebbero svolgersi diverse gare sportive. Una volta finito, l’impianto polifunzionale e modulabile disegnato ospiterà poco più di cinquemila spettatori, sei spogliatoi, due biglietterie, un’area hospitality, quattro sky box , tre bar, altrettanti ascensori. Tra i punti di forza del nuovo palazzetto, il design della struttura, i pannelli fotovoltaici e isolanti, l’illuminazione con tecnologia led e la modularità dell’impianto di riscaldamento per un’opera che punta sul risparmio energetico. Gli spazi sono stati pensati per l’accessibilità piena non solo per lo spettatore con disabilità, ma anche per l’atleta con disabilità e per gli altri fruitori dell’impianto sportivo.
Le Olimpiadi fuori Milano
L’impatto dell’assegnazione dei Giochi 2026 riguarda anche la Valtellina, dove tra Bormio e Livigno sorgerà uno dei cluster olimpici. Tre le opere significative che potrebbero essere realizzate in zona: il recupero dell’ex ospedale di Bormio, la realizzazione del Villaggio olimpico a Livigno (quasi 50 milioni di dollari) e il completamento della tangenziale di Sondrio. Dopo la fine della manifestazione, la componente temporanea del Villaggio di Livigno sarà riutilizzata dalla protezione civile mentre gli edifici residenziali permanenti, che possono ospitare fino a trecento persone, costituiranno un centro di allenamento e preparazione fisica per atleti professionisti.
E le Paralimpiadi
Se ne parla di meno, ma organizzare le Olimpiadi vuol dire organizzare anche le Paralimpiadi. Si terranno dal 6 al 15 marzo, con cerimonia di apertura al palazzetto che sarà realizzato a Santa Giulia e cerimonia di chiusura in piazza del Duomo, sempre a Milano.