Televisori intelligenti, dispositivi di assistenza virtuale e intrattenimento. Tra i colossi della casa smart è sfida a colpi di tecnologia (e di voce) e l’esito resta incerto
Di Leonardo Vacca
Una casa sempre più intelligente, in cui gestire elettrodomestici e servizi attraverso gli assistenti virtuali. Dopo il boom degli anni scorsi, i dispositivi che rendono smart le nostre case sono sempre più evoluti e sempre più presenti negli appartamenti degli europei. Un significativo +24% su base annua per tutti i prodotti, dai televisori ai termostati, dalle luci agli altoparlanti, raggiungendo un totale di 21,3 milioni di dispositivi commercializzati nel primo trimestre del 2019.
I dati sono riportati dagli analisti Idc (International Data Corporation), secondo i quali l’incremento riguarda tutte le categorie di prodotti. Anche gli altoparlanti, che fanno segnare un più 58% di incremento annuo, con Google Home che supera gli Echo di Amazon. Un mercato, quello degli smart speaker, che da gennaio a marzo ha generato il commercio di 3,35 milioni di questi prodotti, con il dispositivo Google al 45,1% e quello Amazon al 41,8% sul totale delle vendite. Secondo gli analisti, però, questo primato dovrebbe essere solo momentaneo: a dominare il 2019 sarà la voce di Alexa, l’assistente di Amazon.
L’ecosistema dei dispositivi smart
Sebbene il mercato degli smart speaker rappresenti il segmento più esiguo in termini di volumi, è quello centrale dell’ecosistema smart di un’abitazione. Perché è dal controllo della voce che dipendono tutti gli altri dispositivi connessi della casa, dalle tapparelle ai condizionatori.
In ambito più generale, i televisori smart, insieme agli adattatori che permettono alle tv tradizionali di essere più intelligenti, registrano consegne in aumento dell’11% a quota 12,7 milioni di unità. La categoria di luci, termostati e tutti i dispositivi di sicurezza, cresce nel complesso del 20,8% nel trimestre.
La sicurezza dei prodotti
Quanto alla gestione di questi dispositivi, i ricercatori di Kaspersky hanno analizzato tutte le piattaforme dei sistemi smart home attivi, identificando diverse vulnerabilità critiche. Come bug dell’infrastruttura cloud e potenziali esecuzioni da remoto del codice. Queste ultime permetterebbero a terze parti di ottenere l’accesso ai controller in qualità di amministratori, manipolando l’infrastruttura stessa della smart home.
I risultati della ricerca sono stati subito sottoposti alle società, che hanno aggiornato i protocolli di sicurezza. D’altronde, all’aumentare delle potenzialità – e del successo – di questi dispositivi, aumentano anche i rischi di sicurezza dell’Internet of Things (IoT), rendendo necessarie ricerche e continui aggiornamenti.
Le vulnerabilità riguardano principalmente il protocollo di comunicazione wireless, l’interfaccia web del pannello di amministrazione e il cloud. Combinati fra loro, questi elementi comportano il rischio più grande per questo tipo di dispositivi. Per la sicurezza esistono comunque delle raccomandazioni, come valutare i rischi legati agli accessori smart, esaminare le possibili vulnerabilità dei prodotti da acquistare, anche con l’aiuto di internet, e mantenerli aggiornati.
Per la domotica che fa passi da gigante, in termini di vendite e commercio, una tutela in più per gestire la casa in maniera intelligente. In tutti i sensi.