Così si risparmiano tempo e costi di costruzione e si riducono drasticamente le emissioni inquinanti
di Goffredo Galeazzi
La stampa 3D ha fatto passi da gigante e ha da tempo coinvolto il mondo dell’edilizia e dell’architettura a partire dalla realizzazione di modelli e prototipi fino ad arrivare alla costruzione di edifici veri e propri. I vantaggi legati a questa pratica sono vari e si traducono principalmente in una serie di risparmi in termini di tempo e costi di costruzione e in una drastica riduzione delle emissioni inquinanti.
Il primo prototipo si chiama
Tecla : è una casa in argilla, invenzione tutta italiana, frutto di una startup di architettura, che guarda al futuro in una nuova prospettiva. Tecla, sviluppata da Mario Cucinella Architects e WASP, azienda leader della stampa 3D, vuole essere un omaggio alla città immaginaria ideata da Italo Calvino nel suo romanzo “Città invisibili”.
La casa prototipo si trova a Massa Lombarda
La casa prototipo si trova a Massa Lombarda (RA) ed è stata pensata per rispondere a esigenze non solo ambientali ma anche sociali. Se da un lato infatti, grazie all’impiego dell’argilla che è biodegradabile e riciclabile e di provenienza locale, dimostra una natura ecosostenibile, d’altro lato risponde all’esigenza di alloggi a prezzi accessibili.
Tecla è quindi, ha spiegato Mario Cucinella, “un prototipo innovativo di habitat stampato in 3D che risponde alla sempre più urgente rivoluzione climatica e alle necessità dei cambiamenti dettati dai bisogni delle comunità”, aggiungendo che si tratta di “un connubio tra l’architettura empatica e l’applicazione delle nuove tecnologie”.
Tecla è formata da una cellula base con forma e caratteristiche riadattabili a seconda del contesto e del clima, due cupole che si compenetrano a vicenda, zona giorno, zona notte con bagno, esterno con lago per raccolta delle acque meteoriche e grigie che possono essere riutilizzate in giardino grazie a un processo di fitodepurazione. L’energia viene prodotta tramite pannelli solari.
In fase di costruzione da settembre 2019
Il progetto è entrato in fase di costruzione a settembre 2019 e dovrebbe concludersi a inizio del 2020.
Questo progetto nasce da una ricerca di SOS – School of Sustainability, corso fondato da Mario Cucinella – e ha il supporto degli studenti iscritti al programma Sustainable Environmental Design dell’Architectural Association School of Architecture di Londra, che si sono preoccupati di ricercare le cause e gli effetti dovuti alla mancanza di abitazioni.
Grazie ai bio-materiali provenienti dagli scarti della coltivazione del riso è stato possibile ottenere condizioni ottimali di comfort interno dovute alle altissime prestazioni termoisolanti.