La scommessa dello smart charging

Da qui al 2030 ci saranno sei milioni di auto elettriche in circolazione in Italia. Arera: “Così si possono contenere gli impatti sul sistema elettrico”

di Redazione

Puntare sullo smart charging, un sistema di ricarica intelligente grazie al quale incentivare i rifornimenti di energia nelle ore e nelle zone più adatte. È questa per Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) la strada da seguire per evitare il possibile aumento dei costi per gli investimenti che sarebbero necessari sulla rete in caso di picchi di prelievo. Con il vantaggio, inoltre, di poter sfruttare la carica delle batterie delle auto elettriche per stabilizzare il sistema restituendo energia quando serve.

E’ quanto spiegato da  Arera  nel corso dell’audizione che si è tenuta il 19 febbraio  in Commissione Finanze della Camera, in occasione della discussione sulla proposta di legge relativa alle agevolazioni fiscali per l’acquisto dei veicoli elettrici.

Il Pniec (Piano nazionale integrato energia-clima) – si legge nel documento  – prevede da qui a dieci anni uno sviluppo della mobilità elettrica molto intenso in Italia: 6 milioni di veicoli elettrici circolanti al 2030, di cui 2 milioni ibridi plug-in. Un obiettivo molto sfidante che ovviamente comporta l’esigenza di avere una rete diffusa di punti di ricarica: cosa che avrà inevitabili e importanti riflessi sul sistema elettrico nazionale e la necessità di conciliarne lo sviluppo con la crescita della mobilità elettrica.

“Se è vero”, scrive Arera, “che con l’aumento del volume di veicoli elettrici circolanti sarà necessario disporre di maggiore energia – stimabile in 2 TWh per milione di auto in circolazione – tuttavia l’impatto maggiore potrebbe subirlo la rete di distribuzione a causa dell’aumento di potenza prelevata in un determinato istante o luogo”. Infatti è importante sottolineare che gli impatti sulla rete non dipendono tanto dal volume complessivo di energia prelevata, quanto dalla potenza prelevata nei momenti di picco, nonché dal punto della rete in cui il prelievo è richiesto.

Il ruolo fondamentale dello smart charging

Per questo è fondamentale applicare il concetto di smart charging, cioè la capacità di chi gestisce le infrastrutture di ricarica dei veicoli di adeguare il prelievo elettrico alle condizioni delle reti e degli impianti di generazione elettrica, ferme restando le esigenze di mobilità del conducente del veicolo. In pratica – tramite opportuni segnali di prezzo o vincoli di quantità introdotti in situazioni critiche – fare in modo che i conducenti dei veicoli elettrici ricarichino le batterie nei momenti e nelle aree più adatte per ottimizzare l’efficienza del sistema elettrico. Ad esempio quando la domanda è più bassa oppure quando la generazione elettrica locale rinnovabile è più abbondante.

Al riguardo Arera sta valutando la possibilità di permettere ai clienti connessi in bassa tensione con contratto a 3 kW, proprietari di un veicolo elettrico, di prelevare nelle ore notturne e nei giorni festivi e senza alcun aggravio di spesa, una potenza elettrica maggiore di quella normalmente disponibile per contratto, fermi restando i vincoli di sicurezza della fornitura. In tal modo i proprietari di veicoli elettrici che effettuano la ricarica presso l’abitazione saranno indotti ad utilizzare la rete elettrica quando è meno congestionata, rallentando la necessità di nuovi investimenti.

In questo modo lo smart charging non solo favorisce lo sviluppo della mobilità elettrica in quanto limita i costi di ricarica, ma determina anche benefici economici diretti su tutti gli utenti del sistema elettrico, in ragione delle minori necessità di investimenti per il potenziamento delle reti.