Novità targata Enea, l’indicatore è wireless e legge lo stato di conservazione degli alimenti deperibili (e non solo)
di Redazione
Etichette intelligenti contro lo spreco alimentare. In un futuro prossimo frigoriferi e dispense in tutte le case saranno in grado di dare informazioni e segnalare cibi scaduti o in procinto di. Nel frattempo la tecnologia va avanti e ci sono novità proprio in questa direzione, quella delle etichette intelligenti. I ricercatori del centro Enea di Portici (Napoli) hanno brevettato un indicatore della temperatura wireless per monitorare lo stato di conservazione di prodotti deperibili nel settore agroalimentare, medico e farmaceutico.
L’indicatore, inserito nell’etichetta intelligente, non richiede batterie o sensori ed è in grado di segnalare con un semplice “si-no” il superamento di una soglia prestabilita di temperatura e di memorizzare il dato per visualizzarlo in un momento successivo. L’indicatore, una sorta di termometro hi-tech, funziona con tecnologia Rfid ad alta frequenza (radio-frequency identification) e non compromette il trasferimento d’informazioni tra l’etichetta del prodotto e un lettore convenzionale.
Questo innovativo sistema – spiega l’Enea – “può essere utilizzato nella gestione della catena del freddo, nella movimentazione di campioni biologici, nel campo della logistica di merci deperibili” e in tutti i casi in cui occorre rilevare il superamento di una temperatura di conservazione.
Etichetta intelligente, anche il vantaggio del basso costo
“Il sistema da noi brevettato è caratterizzato da un basso costo di produzione e, diversamente da altri dispositivi tag passivi, cioè senza batteria, può rilevare l’evento termico anche quando non è in prossimità di un lettore, memorizzando le informazioni relative ad un picco di temperatura indesiderato nell’istante in cui si verifica”, spiega Riccardo Miscioscia, ricercatore del Laboratorio di nanomateriali e dispositivi. La sfida ora è integrare nelle etichette Rfid uno o più sensori per garantire, aggiunge Miscioscia, “che le proprietà dell’oggetto tracciato non siano state alterate volontariamente o involontariamente da cause esterne”.