L’emergenza coronavirus fa riscoprire la bicicletta

A Milano al via 23 km di piste ciclabili. Varese, Rovigo e Monza le riaprono. Bologna accelera il progetto Bicipolitana. La ministra De Micheli: un buono per la mobilità alternativa da 200 euro

di Goffredo Galeazzi

Milano scommette sull’utilizzo della bicicletta per una fase due green dell’emergenza coronavirus. Dopo gli annunci del sindaco Beppe Sala e i primi progetti presentati nei giorni scorsi, l’assessore alla mobilità e ai trasporti pubblici, Marco Granelli, ha annunciato che oggi, mercoledì 29 aprile, partono i lavori per realizzare le prime ciclabili.

“Ci potremo muovere di più ma tutti non potremo utilizzare il trasporto pubblico perché dovremo tenere le distanze su bus e metro – ha spiegato l’esponente di palazzo Marino in un video – non tutti potremo usare l’auto perché avremmo più inquinamento e più traffico e allora dovremmo usare di più le due ruote: le moto, gli scooter elettrici e la bicicletta”. Per questo motivo “abbiamo ideato e progettato 23 chilometri di nuove ciclabili, che realizzeremo subito – sottolinea l’assessore Granelli – e che saranno pronte per quest’estate”.

E per sostenere la mobilità dolce la ministra delle infrastrutture Paola De Micheli ha annunciato, nel corso del question time alla Camera, che “è allo studio il riconoscimento di un ‘buono mobilità alternativa’, per i residenti nelle città metropolitane e aree urbane con più di 60.000 abitanti, pari ad euro 200 per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita”. Con il buono si potranno anche acquistare “veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini, ovvero utilizzarlo per i servizi di mobilità condivisa a uso individuale”.

Bicicletta, la pista solo in segnaletica

La prima pista ciclabile milanese da 6 chilometri partirà da piazza San Babila e arriverà fino a Sesto Marelli, attraversando corso Venezia, corso Buenos Aires e viale Monza. Sarà fatto “tutto solo in segnaletica”, ha chiarito Granelli. In corso Venezia le auto in sosta saranno spostate più verso il centro della carreggiata – lasciando una sola corsia ai veicoli in transito – e la ciclabile sorgerà ai due lati, così come in corso Buenos Aires, “dove ci sarà anche più spazio per i pedoni”. In viale Monza, invece, la ciclabile sarà fatta “attorno allo spartitraffico”, con la verniciatura dell’asfalto e “dei paletti in gomma per separare le bici dalle auto”. E proprio per garantire la massima sicurezza ai ciclisti, “dal ministero è arrivata l’autorizzazione perché agli incroci “ci siano due linee d’arresto, una per le bici e una per le auto che si fermano prima – ha sottolineato l’assessore – quando ci si ferma, partono prima le bici e le auto seguono dietro”. Lavori in corso anche tra Bande Nere e Bisceglie, con il Comune che troverà posto alle bici in viale Legioni Romani, via Berna e via Zurigo. “La ciclabile sarà tra il marciapiedi e la zona per la sosta, che sarà a lisca di pesce”, ha annunciato Granelli, specificando che così i ciclisti saranno “protetti” proprio dalle macchine in sosta. E agli “incroci ci saranno allargamenti dei marciapiedi, così che il pedone possa attraversare in sicurezza”.

Riaprire le ciclabili esistenti

Sta maturando anche l’idea di riaprire le piste ciclabili esistenti, la cui chiusura è avvenuta in tutta Italia all’inizio del lockdown. Il presidente della Provincia di Varese ha dato il via libera alla riapertura delle piste ciclabili chiuse lo scorso 20 marzo. Dal 4 maggio sarà quindi possibile tornare a passeggiare ed allenarsi sulle ciclabili del lago di Varese, di Comabbio e sulla pista dell’Olona.

Ci abbiamo riflettuto parecchio e abbiamo deciso di dare fiducia ai cittadini – spiega il presidente Emanuele Antonelli – lunedì toglieremo i sigilli alle piste che torneranno fruibili, ma saranno anche sorvegliate speciali per evitare assembramenti. Saremo intransigenti: se saremo costretti torneremo sui nostri passi senza esitazione”. Anche il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo ha revocato la proroga di chiusura al pubblico delle piste ciclabili e di parchi e aree verdi comunali non recintati. La decisione è stata presa a seguito dell’ordinanza del presidente della Regione Veneto Luca Zaia che al punto 1 “liberalizza” l’attività motoria anche in bicicletta e all’aperto.

Da lunedì prossimo con il ritorno al lavoro di migliaia di persone “ci aspettiamo che la maggior parte dei pendolari raggiunga il posto di lavoro con mezzi propri, soprattutto la macchina”, ipotizza Dario Allevi, sindaco di Monza. “Considerata la già complicata viabilità di Monza, ho chiesto all’assessore Federico Arena di predisporre delle corsie ciclabili provvisorie dove possibile e che non vadano a peggiorare il traffico, di accelerare i progetti già previsti di nuove piste ciclabili a cominciare da quella di via Borgazzi i cui lavori dovrebbero partire, e di puntare sulla mobilità dolce e alternativa come i monopattini elettrici”.

Una rete di 493 chilometri

L’emergenza Covid accelera il progetto Bicipolitana, 500 Km di piste ciclabili nel Bolognese. Una rete di 493 chilometri (di cui 145 esistenti) di piste ciclabili che da Bologna si estenda a tutti i principali centri abitati, dei poli produttivi e funzionali del territorio metropolitano. Dieci saranno le direttrici principali e 6 le linee complementari (275 km di cui 84 esistenti) integrate con il Biciplan del capoluogo. La Bicipolitana è stata presentata in video conferenza stampa dal sindaco metropolitano Virginio Merola, dal consigliere metropolitano delegato alla Mobilità Marco Monesi e dall’assessore del Comune di Bologna alle Politiche per la mobilità Claudio Mazzanti. Il progetto, già previsto dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums), ha alcuni tratti già realizzati, altri tratti in corso di realizzazione (entro l’anno apriranno la rete ciclabile della Reno-Galliera e il tratto bolognese della Ciclovia del Sole il cui cantiere ripartirà il 4 maggio), altri già finanziati ed altri ancora da realizzare.