La capitale del verde 2020 contrasta la crisi climatica e quella del Covid-19, con la chiusura al traffico di alcune delle strade principali della città
Niente cartelli, solo colore. E un’unica scritta: “A Rua é Sua” che significa “La strada è tua”. È quello che si legge a terra lungo Rua dos Bacalhoeiros conosciuta ormai come Rua Azul… Azul come il colore blu del suo manto stradale.
Una mossa concreta, quella fatta dal Comune, per aumentare gli spazi pedonali (proprio nel periodo dove regna il distanziamento fisico), incentivare la mobilità sostenibile e favorire il commercio locale. Il colore blu se da un lato può indicare una negazione (le macchine che non possono accedere nella strada dipinta), dall’altro sottolinea una possibilità. I commercianti, infatti, possono ampliare il proprio servizio all’esterno con sedute e tavoli. Non è una cosa da poco se consideriamo il periodo di pandemia che stiamo attraversando: i locali tendono ad essere poco frequentati nella parte interno mentre avere uno spazio all’aperto indubbiamente gioca a loro favore.
Lisbona continua ad adeguarsi alla nuova normalità, insomma. E lo fa senza rinuncia alla sua visione green. Questa iniziativa, infatti, rientra in un più ampio progetto che il Comune sta portando avanti per estendere gli spazi pedonali in città. Con l’aggiunta anche di nuove piste ciclabili l’amministrazione vuole incentivare il trasporto individuale sostenibile e abbassare i livelli di inquinamento. Sempre nella freguesia di Santa Maria Major, quartiere posizionato al centro della città (dove è presente la Rua Azul), altre due strade sono chiuse al traffico fino al 31 dicembre 2020: Nova da Trindade e João das Rules.
Gennaio 2021 sarà un mese decisivo. Il Comune analizzerà i dati di questo esperimento e, se positivi, potrà decidere di rendere permanenti le aree pedonali interessate.
La strada dipinta di blu non piace a tutti
La realizzazione di Rua Azul se, da un lato, ha avuto consensi da parte dei commercianti, dall’altro ha generato qualche critica da parte di alcuni residenti. Una tra tutte la scelta del colore, poco in linea con il contesto. O ancora, la temporaneità della pittura, vista come uno spreco di denaro da parte dell’amministrazione. Sul sito ufficiale, la Giunta giustifica questa scelta in maniera netta: “La nostra vita è cambiata in questi mesi e quindi devono cambiare le città”. E continua spiegando come la capitale portoghese si stia adeguando “alla nuova normalità, con una serie di interventi che garantiscono una maggiore distanza fisica sulle strade e nei marciapiedi”. Il presidente di Santa Maria Major, Miguel Coelho, proprio per rispondere al malcontento di parte della capitale, ha rilasciato un comunicato in cui garantisce di riqualificare l’area urbana con marciapiedi qualora l’esperimento dovesse andare a buon fine.
Tutti i colori di Lisbona
Nonostante tutto, Rua dos Bacalhoeiros non è l’unica strada colorata. La più famosa in assoluto è Rua Nova do Carvalho. Tutto comincia nel 2013 quando, grazie a un progetto di riqualificazione urbana, la strada viene colorata di rosa. Nel tempo, diventa famosa come Pink Street ed è meta ambita dai turisti in visita a Lisbona e dai giovani lisboetas. Una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto, di giorno, e il simbolo della movida, di notte. Rua Cor de Rosa (per i lisbonesi) è tra le strade più belle d’Europa.

Verde, invece, è il colore predominante di Rua Cláudio Nunes, nel quartiere di Benfica, che ha aderito al programma “A Rua é Sua”. Anche qui, infatti, c’è stata la chiusura al traffico, un maggiore spazio per i pedoni e un incentivo ai commercianti locali con l’utilizzo dell’esterno. Si tratta di una sezione di circa 70 metri tra Rua Ernesto da Silva ed Estrada de Benfica. Questa via, però, presenta delle novità. La Junta de Benfica ha deciso anche di costruire mobili da esterno con materiali riciclati. Così, i contenitori della spazzatura si trasformano in panchine da giardino, i pallet del mercato di Benfica diventano divani e i lampioni funzionano grazie ai pannelli solari. “Esta rua é verde em todos os sentidos” ovvero “Questa strada è verde in ogni modo”, si legge sulla pagina facebook di Lisboa Green Capital 2020, il profilo ufficiale della capitale verde europea 2020.
Al centro della politica verde la mobilità sostenibile e la qualità della vita
Ancora una volta Lisbona dimostra la sua capacità di adattarsi pur mantenendo salda una propria identità. E la cosa non stupisce. Non possiamo dimenticare che è stata la prima capitale europea a siglare il Nuovo patto dei sindaci per i cambiamenti climatici e l’energia nel 2016, dopo aver ottenuto una diminuzione delle emissioni di CO2 pari al 50% (tra il 2002 e il 2014), il 23% in meno del consumo di energia e il 17% in meno del consumo di acqua dal 2007 al 2013.
Soprattutto è una città che non ha mai smesso di puntare sulla sostenibilità e sulla qualità della vita dei cittadini che la vivono. Diventano sempre più efficienti i servizi di bike sharing con piste ciclabili che arrivano fino alle zone periferiche (stiamo parlando di oltre 90 chilometri). Non è tutto. Lisbona vanta anche una delle reti più grandi al mondo di punti di ricarica per i veicoli elettrici, categoria di cui fanno parte le auto municipali.
“Scegli di evolverti”. Ecco che Lisbona cerca di scuotere gli animi di chi ancora rimane fermo. Non è un caso, infatti, che sul sito ufficiale della capitale verde ci sia un chiaro messaggio a chi non è ancora predisposto alla vera sfida del nostro secolo. “Abbiamo bisogno degli indifferenti e degli scettici. Abbiamo bisogno di chi usa troppo l’auto. E di quelli che non spengono la luce. Abbiamo bisogno di coloro che lasciano scorrere l’acqua. E di quelli che stanno troppo nella vasca da bagno. Abbiamo bisogno di pessimisti e consumatori. E di chi ricicla scuse e nient’altro. Quelli che non vogliono e quelli che non credono. Abbiamo bisogno degli indifferenti. Non puoi più salvare il mondo senza di loro”.