auto elettriche

Con le auto elettriche un risparmio fino a 3 miliardi di euro

Studio di Cnr e Motus-E: il passaggio alle vetture elettriche garantirebbe meno smog e meno morti, con diminuzione significativa dei costi sociali

Un importante contributo per salvare le città dall’inquinamento, fino all’89% in meno di smog al 2030, può arrivare dalla mobilità elettrica. Che eviterà anche la perdita di importanti risorse, fino a 3 miliardi di euro, a causa dei costi sociali in termini di salute e decessi causati dall’inquinamento dell’aria. Lo spiega il rapporto “Più mobilità elettrica: scenari futuri e qualità dell’aria nelle città italiane”, realizzato dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr in collaborazione con Motus-E, l’associazione italiana per lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia.

Riduzione concentrazioni di NO2

Lo studio presenta una valutazione della dispersione in atmosfera e della ricaduta al suolo degli inquinanti primari e secondari a Torino, Milano, Bologna, Roma e Palermo, secondo un’analisi di due scenari prospettici, rispettivamente al 2025 e al 2030, dell’attuale parco circolante di veicoli relativi ai comparti del trasporto privato e della logistica delle cinque città italiane oggetto di studio. Dai risultati ottenuti si evince come la percentuale di veicoli elettrici giochi un ruolo fondamentale nella riduzione delle concentrazioni degli inquinanti locali, in particolare di NO2. Si rileva una riduzione delle concentrazioni di questo inquinante, in termini percentuali relativi al comparto mobilità, da un minimo di 47% (caso Bologna) ad un massimo di 62% (caso Roma) considerando lo scenario al 2025. Mentre prendendo in considerazione lo scenario al 2030 la riduzione va dal 74% (caso Palermo) fino ad un massimo dell’89% (caso Roma).

C’è anche da considerare che il biossido di azoto – secondo uno studio condotto in 398 città in 22 Paesi pubblicato sul British Medical Journal – porta a un aumento della mortalità cardiovascolare e per patologie respiratorie anche se la sua concentrazione nell’aria rientra nei limiti di legge. Dunque più si elimina meglio è.

Impatto importante anche per le polveri sottili

Impatto importante anche per le polveri sottili, il PM10. Se si osservano i risultati dello scenario 2025 la percentuale di riduzione parte da un minimo del 28% (caso Bologna) fino ad un massimo del 38% (caso Palermo); per lo scenario 2030 l’abbattimento non è così determinante come per NO2: la riduzione varia tra 34% e 46%.

Nel complesso più mezzi elettrici si traduce “in una significativa riduzione delle stime sul numero di vittime causate dall’inquinamento atmosferico per città come Milano, Roma e Torino”. Il costo sociale associato al numero di decessi evitati varia tra circa 140 milioni e circa 2 miliardi di euro nello scenario al 2025, e circa 222 milioni e 3 miliardi nello scenario al 2030”.

Stop ai veicoli a benzina e diesel

Ma si può ipotizzare uno stop in Italia alla vendita di veicoli con motori tradizionali a benzina e diesel? Un primo gruppo di Paesi ha già fissato la data in cui cesseranno le vendite di auto endotermiche: Norvegia e Olanda (dal 2025), Svezia, Danimarca e Germania (dal 2030), Belgio, Irlanda e Regno Unito (dal 2035).

In Italia, al momento, non è stata presa alcuna decisione a livello nazionale, ma l’orientamento dell’Unione europea è stabilire la data in cui sul mercato potranno essere immesse esclusivamente auto ibride ed elettriche. Una richiesta per stabilire un calendario preciso in questo senso è stata avanzata poche settimane fa da Malta, Olanda, Lussemburgo, Austria, Grecia, Irlanda, Lituania, Belgio, Danimarca con una lettera alla Commissione europea. Si tratta, sostengono in molti, di un passo fondamentale per raggiungere gli obiettivi fissati da Bruxelles di riduzione dei gas serra entro il 2030 del 55% rispetto al 1990 e di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

Adesso è il report di Cnr e Motus-e ad avanzare una serie di proposte per un più efficace dispiegamento delle politiche che porteranno al cambiamento della mobilità urbana. La prima è proprio “fissare il termine ultimo per la vendita delle auto endotermiche: resta necessario un target europeo per lo stop delle vendite delle auto a combustione interna con quote annuali crescenti”. A questo dovrà accompagnarsi “una forte riduzione dell’uso delle auto private in ambiente urbano”, visto che il tasso di motorizzazione italiano è oggi fra i più elevati del mondo con 65 auto ogni 100 abitanti.