Aiapp: l’Italia può ripartire dal paesaggio

A settembre e ottobre gli architetti paesaggisti aprono Giardini e Paesaggi per dimostrare che la progettazione è occasione di ripartenza

Uno studio recente ha calcolato che le aree urbane ospitano il 30% delle piante e degli animali in pericolo. La presenza di alberi in città riesce a far scendere la temperatura fino a 1,4 gradi nelle aree limitrofe.

Come concretamente giardini privati, cortili e spazi verdi in città riescano a ridurre l’inquinamento atmosferico, difendere la biodiversità e contenere l’intensità delle ondate di calore si è potuto apprezzare a Verona nel quartiere Veronetta. Uno dei 28 appuntamenti organizzati da Aiapp (l’Associazione degli Architetti Paesaggisti) per conoscere da vicino progetti di paesaggio. 

Interventi concreti – dalla grande alla piccola scala – in grado di mitigare le criticità ambientali e climatiche del nostro territorio. Di tutelarne la biodiversità, di ridurre i consumi idrici e le emissioni. Aspetti non da poco se si pensa che in Italia ogni giorno si consumano 15 ettari di terreno. Come dire oltre 2 metri quadrati ogni secondo, e il 23% del territorio è a rischio alluvionale. Con la conseguenza che le emergenze climatiche e ambientali sono all’ordine del giorno e generano costi elevatissimi per la comunità. Per questo – affermano gli architetti paesaggisti – è indispensabile che nella ripresa e ripartenza del nostro Paese il paesaggio abbia un ruolo centrale.

Ripartire dal paesaggio/ Restart è il tema scelto per l’edizione 2021 di “Giardini e paesaggi aperti. Appuntamento annuale di Aiapp giunto alla nona edizione che vede l’apertura di numerosi spazi naturali ma progettati in 17 province italiane.

Tra gli esempi, l’intervento realizzato nel Parco del Mensola, a nord est di Firenze. Uno spazio verde connotato dalla presenza del torrente Mensola: grazie a un sistema di casse di espansione esteso per oltre 18 ettari si è riusciti a mitigare il rischio da alluvione, tutelando il valore dell’ecosistema. 

“Dalla qualità del paesaggio dipende la qualità della nostra vita. Sono molte le sfide nelle quali la qualità del paesaggio può fare la differenza. Per questo il progetto di paesaggio diventa decisivo per il benessere collettivo, per la nostra salute, per la mitigazione dell’emergenza climatica e delle problematiche ambientali, per contrastare fenomeni come il consumo del suolo e la perdita di biodiversità”, ha detto Giulia de Angelis, vicepresidente di Aiapp. “Ripartire dal paesaggio è la chiave di volta per una vera transizione ecologica che riveda i processi di trasformazione, ponendoli in equilibrio con quelli naturali, secondo tecniche progettuali precise creando, inoltre, una consapevolezza collettiva del valore del progetto di paesaggio”.